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Prima la firma del registro d'onore di Palazzo Vecchio, con il pensiero rivolto alla moglie Raissa; poi la consegna del "Sigillo della pace" da parte del sindaco nel Salone dei Dugento, con un discorso punteggiato da scroscianti applausi; infine il pranzo di gala della sala degli Elementi. La mattinata fiorentina di Michail Gorbaciov, in Italia per presenziare alla Partita del cuore tenuta ieri allo stadio Franchi, è trascorsa veloce in un clima insieme solenne e cordiale. L'ex presidente dell'Unione Sovietica e Premio Nobel per la pace, oggi a capo della Fondazione che porta il suo nome, è arrivato in Palazzo Vecchio intorno alle 11 ed è stato accolto dal sindaco nello studio di Clemente VII. Qui Gorbaciov ha firmato il registro d'onore, che aveva già sottoscritto nel '94 insieme alla moglie Raissa, oggi scomparsa, quando venne a Firenze per ricevere la cittadinanza onoraria. "Sono ancora una volta in questa città che amo molto, purtroppo oggi da solo. Ma la vita continua" ha scritto nel registro il presidente Gorbaciov. Parole commosse che il sindaco ha poco dopo ripreso in un gremitissimo Salone dei Dugento, aprendo la cerimonia per la consegna del "Sigillo della pace", uno dei massimi riconoscimenti della città. Il sindaco ha ricordato la grande accoglienza riservata a Gorbaciov ieri sera dal pubblico del Franchi alla Partita del cuore, che ha raccolto fondi anche per la fondazione "Raissa Gorbaciova", ed ha ricordato il costante impegno del presidente sui temi umanitari e della pace. "In questo momento particolarmente drammatico per il mondo ha detto il sindaco l'azione e l'attività di Gorbaciov sono di esempio e di sostegno per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per chi si adopera affinchè si eviti la tragedia della guerra e venga riconosciuto nell'Onu l'unico organismo che può risolvere la crisi irachena". Il primo cittadino ha ricordato che l'ultimo grande personaggio a ricevere il Sigillo della pace, poco più di un mese fa, è stato papa Giovanni Paolo II, in occasione della commemorazione di Giorgio La Pira in Vaticano. "Ed è oggi un grande onore ha aggiunto consegnare questo riconoscimento al cittadino di Firenze' Michail Gorbaciov". Il "Sigillo della pace" della Repubblica fiorentina è una medaglia in argento con la scritta "S. Pax et Defensio Libertatis", adottata nel 1400 dai Conservatori di legge della magistratura della Repubblica fiorentina, e tutt'oggi esprime un messaggio di pace e di libertà.Dopo gli interventi del presidente della Regione Claudio Martini, della Provincia Michele Gesualdi, del presidente della Fondazione La Pira Mario Primicerio e del vicedirettore dell'istituto buddista italiano Soka Gakkai Andrea Bottai, il presidente Gorbaciov ha preso la parola per un lungo e appassionato discorso. "Sono sempre molto emozionato quando torno a Firenze ha detto non solo per la storia e il ruolo di questa città, ma anche sul piano personale, perché mi ricorda i luoghi dove sono nato, ai piedi del Caucaso. Mi chiedo se i fiorentini siano tassati più degli altri, per il privilegio di vivere qui
" Gorbaciov si è poi soffermato sulla situazione internazionale, sui problemi della miseria e della povertà diffusi in tanta parte del mondo, sull'inquietudine e la paura della gente, sulla necessità di cambiare il modo di pensare e soprattutto di agire sui temi dell'equità sociale e dello sviluppo, in particolare del diritto all'acqua. "Abbiamo perso una grande occasione dopo la fine della guerra fredda e oggi rischiamo una fase di riflusso della democrazia e di degrado della politica ha detto il presidente, condannando anche la guerra preventiva in Iraq - Ma io voglio essere ottimista ha aggiunto - perché questo è il momento di agire prima che sia troppo tardi. Non dobbiamo aspettare gli eventi, ma impegnarci per affermare la cultura della pace e il rispetto dei popoli, delle culture e delle differenze". (ag)