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Modificare rapidamente le regole della finanza locale e consentire che gli enti locali abbiano più risorse per evitare che la crisi si aggravi. Sono i punti centrali dell'intervento del sindaco e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, al convegno su "La finanza comunale al bivio: crisi o riforma?", organizzato oggi a Roma con il sindaco Veltroni. Domenici ha ribadito anche la possibilità di varare "contributi di scopo" finalizzati a raggiungere determinati obiettivi: per l'ambiente, la mobilità o, come del caso di Firenze e delle altre città d'arte, per i servizi legati alle massicce presenze turistiche, come pulizia, sorveglianza, trasporti. Anche altri relatori hanno parlato del consumo' delle città d'arte: l'ex ministro delle Finanza Franco Gallo ha rilanciato l'imposta di soggiorno, mentre Giuseppe Vitaletti, presidente dell'Alta commissione di studio sul federalismo fiscale, ha sottolineato come le Regioni dovrebbero poter introdurre una sorta di contributo di scopo', soprattutto per ambiente e mobilità.Alla base del convegno, era una ricerca dalla quale risulta che mentre nel 1979 il 65,5% della spesa locale e il 94,6% di quella regionale era finanziata da trasferimenti statali, nel 2001 la percentuale è scesa rispettivamente al 40,2 e al 53,9%. Ma, ha sottolineato Domenici, dal modello degli anni 70-80 in cui c'era un fortissimo accentramento delle entrate a quello degli anni '90 in cui si e' realizzato il decentramento della responsabilità gestionale, dopo l'approvazione del titolo V della Costituzione si è realizzata una "politica centralistica" bloccando il federalismo fiscale e sottraendo ampi margini di autonomia agli enti locali sui quali si cerca di scaricare "l'onere di contribuire a ridurre il disavanzo pubblico in misura di gran lunga superiore alla propria incidenza sul totale della spesa pubblica". Gli enti locali, ha proseguito il sindaco, sono stretti da un lato dalla riduzione dei trasferimenti statali e dall'altro dalla impossibilità di trovare risorse proprie. Di qui nasce l'esigenza fondamentale di "modificare l'intero sistema per avere maggiore autonomia" e superare le rigidità consentendo ai comuni di agire con maggiore flessibilità e varietà."Se non ci sono più soldi - ha precisato - almeno ci sia data più autonomia". Il sindaco ha poi criticato il rinvio sine die del trasferimento del catasto ai comuni, sostenendo che se è stato determinato dalla paura che gli enti locali avrebbero potuto procedere ad aumenti fiscali incontrollati, la questione è risolvibile introducendo "paletti e norme di indirizzo capaci di evitarlo". Assieme al catasto, ha osservato Domenici, deve essere trasferito anche il diritto di visura e l'imposta di registro sulle cessioni immobiliari. (segr-red)