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«Il processo di integrazione individuato nella delibera sugli indirizzi alle società partecipate della mobilità è segnato da eccessiva cautela. E' un interesse primario per l'amministrazione comunale, alle prese con una situazione drammatica sulla mobilità, far sì che l'attività di queste società abbia un'unica cabina di regia».Lo ha detto la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini secondo la quale «deboli e tardivi sono gli strumenti con i quali si dovrebbe costruire tale integrazione, tra soggetti così diversi e diversamente garantiti»« Firenze Parcheggi, a maggioranza privata ha aggiunto - trova in questa delibera piena apertura di credito per l'attività futura, investimenti e gestione, in un rapporto sempre più stretto ed esclusivo con l'amministrazione comunale. Altra cosa gli indirizzi dati ad Ataf, società totalmente pubblica: piano industriale di rientro e pareggio nei prossimi due anni, aumento del patrimonio immobiliare da conferire da parte dei Comuni proprietari, diversi interventi di risanamento per "un incremento di efficienza interna e il raggiungimento di un costo medio del lavoro in linea con le medie di settore". Come abbiamo già tante volte sottolineato la necessità che si ripropone ogni anno di ripianare il deficit strutturale in Ataf rende incompatibile la formula della società per azioni. Oggi avremmo voluto sapere come si intende affrontare il futuro, sia per l'utilizzo del patrimonio immobiliare, sia per le politiche relative ai lavoratori che guardano con preoccupazione ai futuri assetti in relazione alla tranvia».«Non abbiamo sentito nulla per un rilancio di Ataf ha concluso Anna Nocentini anche attraverso campagne di promozione destinate non solo al ritorno economico ma come investimento culturale per il superamento progressivo del mezzo privato. Proprio perché sono soggetti così diversi il processo di integrazione deve vedere il Comune con un ruolo più deciso e incalzante per gestire insieme la questione mobilità, sosta e infrastrutture, ruolo che il Comune non sta svolgendo con la determinazione che sarebbe necessaria. Da qui il nostro giudizio negativo sulla delibera, insufficiente a rilanciare il ruolo strategico del trasporto pubblico». (fn)