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«Non è fallito il patto bipartisan, è fallita la forzatura del sindaco Domenici che voleva imporre un nominativo evidentemente gradito a lui solo». Così il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato commenta le ultime vicende relative alla nomina del nuovo sovrintendente del Maggio musicale.«Il centrodestra ha dato la sua disponibilità a salvare questa prestigiosa istituzione culturale ha aggiunto Amato il problema è di metodo: un accordo bipartisan presuppone la cogestione della crisi e un esercizio condiviso del potere. E' inaccettabile che Domenici faccia tutto da solo».«La nostra contrarietà sul nome di Giambrone, come nuovo sovrintendente, nasce non solo dalla sua eccessiva caratterizzazione politica ha spiegato il capogruppo di Forza Italia ma soprattutto dal fatto che ha dato pessima prova di sé come amministratore del Nuovo Teatro Massimo di Palermo. Tra il 1999 e il 2002 Giambrone ha accumulato un deficit di 13 milioni di euro. E' impensabile volerlo a Firenze dove il teatro comunale versa in una situazione finanziaria critica e pesante.Se poi il sindaco voleva a tutti costi Giambrone perché non ha messo questa proposta ai voti nel consiglio di amministrazione invece di dire che il centrodestra si è defilato per non votare?»« Sosteniamo, inoltre, che la scelta del nuovo sovrintendente deve avvenire contestualmente all'individuazione di un quadro globale delle funzioni dirigenziali del teatro ha concluso Amato e ricordo che lo stesso sindaco ebbe a dire che non si può pretendere che un sovrintendente riassuma in sé tutte le competenze necessarie alla gestione del comunale. Tanto per dare un'idea faccio presente che il teatro ha oltre 500 dipendenti e nemmeno un direttore del personale». (fn)