Stadio e sicurezza, Massimo Pieri e Bosi (FI): Consiglio comunale e commissioni consiliari le sedi pi opportune per

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Questo il testo dell'intervento dei consiglieri di Forza Italia Enrico Bosi e Massimo Pieri a proposito dell'incontro convocato dall'assessore Giani il 5 agosto per fare il punto sull'applicazione del decreto sulla sicurezza negli stadi, soprattutto in proiezione della possibilità che l'Itala ospiti i campionati europei di calcio nel 2012:«Riproposta e rilanciata sui quotidiani l'idea di realizzare un nuovo stadio nella zona di Castello ed inesorabilmente sfumata per la cronica mancanza di denaro e forse di una effettiva volontà, ha preso improvvisamente corpo l'autentica emergenza suscitata dall'entrata in vigore delle nuove norme sulla sicurezza degli stadi.L'entrata in vigore delle nuove disposizioni sulla sicurezza degli stadi, emanate dal Governo, d'intesa con la Federcalcio, ha posto in primo piano, non solo l'urgenza dei lavori per l'adeguamento alla nuova normativa, ma anche tutta la complessa problematica legata alla presenza ed all'utilizzo dell'Artemio Franchi.E' pur vero che il ristretto tempo a disposizione e l'oneroso impegno finanziario per l'effettuazione dei prescritti lavori hanno messo in agitazione la Giunta e i vertici della Fiorentina, ma quale occasione migliore per affrontare in una sede più consona, che non siano le pagine dei quotidiani o le improvvisate conferenze stampa, tutte le questioni poste dall'attuale Stadio Comunale. Riteniamo, al riguardo, che le sedi più appropriate siano il Consiglio comunale e le competenti Commissioni consiliari.Non dobbiamo infatti nasconderci che la presenza di un impianto nel cuore della città che catalizza la presenza di migliaia di persone ponendo grossi problemi di viabilità, sicurezza, inquinamento atmosferico ed acustico costituisca un problema che va prima o poi affrontato senza continuare a far finta che l'ospitare una manifestazione sportiva o un evento musicale, magari in contemporanea con altre manifestazioni in programma nei vicini impianti, arrechi minimi disagi e non ponga tutto sommato grossi problemi.La realtà è ben diversa.Una viabilità ottocentesca, la mancanza di parcheggi, la concentrazione degli impianti in un'area così ristretta sono questioni che non si possono più continuare ad ignorare o ad affrontare sulle pagine di un quotidiano o in un flash di un'agenzia stampa. L'Amministrazione deve affrontare il problema coinvolgendo la cittadinanza e gli altri soggetti interessati anche attraverso un pubblico dibattito come si è cercato, non sempre con successo, di fare su singole operazioni urbanistiche o su atti amministrativi complessi.Destinare una seduta monotematica del Consiglio comunale ed attivare le Commissioni ed un percorso partecipativo al problema costituirebbe il segnale di una rinnovata sensibilità nei confronti dei cittadini troppo spesso lasciati in balia dei problemi o all'oscuro di scelte già compiute».(fn)