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«L'ingresso di Acea rappresenta un fatto molto positivo per Firenze e per la Toscana e le nostre amministrazioni hanno fatto una scelta strategica molto importante con la creazione di un grande soggetto industriale». Lo ha detto il consigliere comunale e segretario metropolitano dei DS Manuele Auzzi.«Si tratta di una grande società a maggioranza pubblica, con il coinvolgimento dei privati ha aggiunto da un lato in grado di mantenere saldamente nelle mani e sotto la guida delle nostre amministrazioni comunali il servizio idrico, ma soprattutto dall'altro lato più capace di fare tutti gli investimenti previsti per migliorare la rete e qualificare il servizio facendo ricadere il meno possibile questi costi sulle nostre famiglie»«In questo quadro hanno sottolineato Auzzi e il consigliere e segretario cittadino dei DS Daniele Morrocchi non capiamo l'atteggiamento di quanti, a partire da Rifondazione Comunista, insistono a parlare di una presunta privatizzazione del servizio idrico, quando in realtà si tratta dell'esatto opposto: cioè di una scelta strategica per salvaguardare il reale controllo pubblico del servizio e assicurare una dimensione organizzativa in grado di garantire il massimo di qualità e di efficienza economica con i conseguenti effetti benefici sul livello tariffario. Le scelte del nostro Ambito territoriale Ottimale rappresentano una posizione avanzata nel quadro nazionale in termini di ruolo pubblico perché mette insieme una netta maggioranza pubblica (60%) e un "partner privato" nel quale la maggioranza (51%) è nelle mani del Comune di Roma; anche per questo risultano altrettanto incomprensibili le polemiche dopo la decisione di rinviare il voto, ieri in consiglio comunale a firenze, sulla delibera di indirizzo a Publiacqua.«Non era infatti in discussione l'ingresso di Acea ha rilevato Morrocchi - sul quale il consiglio ha già discusso e determinato da tempo, ma gli indirizzi generali per la gestione del servizio alla società. Sono quindi strumentali e fuori luogo tutte le accuse di chi dichiara che non avremmo voluto affrontare la questione». (fn)