Firenze Fiera, Amato (FI): Cambiare i vertici, sono responsabili della gestione fallimentare. Trasparenza nelle scelte

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Forza Italia esprime «preoccupazione per le "grandi manovre" della Margherita e dei DS sul consiglio di amministrazione di Firenze Fiera» e torna a chiedere le «dimissioni del presidente Bianchi», «trasparenza nelle scelte» e «la predisposizione di un piano industriale».«Si è dimesso l'amministratore delegato Marchini – ha ricordato il capogruppo Paolo Amato – ma non può diventare il "capro espiatorio" di una situazione pesante dal punto di vista del bilancio e per alcune scelte discutibili, come l'acquisto degli immobili in via Perfetti Ricasoli. Il governatore della Toscana Martini sta difendendo in maniera feroce Bianchi ma non se ne capiscono le ragioni. Quest'anno il bilancio si è chiuso con un deficit di circa 2 milioni di euro. Negli anni scorsi, quando l'allora l'amministratore delegato Gaddi si dimise, se ne andò anche il presidente, l'ex ministro Barucci. Perché stavolta non è stato così?».«Oltre ai conti non in ordine – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – non possiamo dimenticare operazioni discutibili come quella di via Perfetti Ricasoli. Un acquisto i cui costi ci hanno lasciati e ci lasciano perplessi e che si sta rivelando inutili: una parte dei locali sono stati affittati ad alcuni fornitori di Firenze Fiera che, da parte sua, ha dovuto spendere altri 860 mila euro per gli impianti. La responsabilità di queste scelte sbagliate non ricade solo sull'amministratore delegato: esse sono sempre riconducibili al consiglio di amministrazione e al suo presidente»«Quanto alle grandi manovre su questa partecipata – ha spiegato ricordato Amato – tutto nasce dalle richieste delle categorie economiche di ridurre i membri del consiglio di amministrazione. Ora sono 17 e si vorrebbe dar vita ad un comitato esecutivo di 5 o 7 membri. E' evidente la volontà della Margherita e dei DS di "blindare" tale comitato per far sì che i suoi membri siano politicamente omogenei a chi governa Regione, Provincia e Comune. Si disconosce, insomma, l'importante ruolo di controllo esercitato dalle minoranze che hanno aiutato a fare luce sulla situazione finanziaria e sulla cattiva gestione di Firenze Fiera. A meno che non si voglia dar spazio alle minoranze per non dare, in realtà, spazio al controllo».«Infine c'è la singolarità rappresentata da "Convention Bureau", controllata per il 60% da Firenze Fiera – ha concluso Amato – tale società vede al suo vertice Massimo Papini, già presidente del Palacongressi e ora dipendente di Firenze Fiera. Come può la società controllante far presiedere una controllata da un suo dipendente? Peraltro "Convention Bureau", su un bilancio di 284 mila euro ha un passivo di 33.200 euro. Forza Italia preannuncia quindi un monitoraggio sull'operato e la missione del "Convention Bureau" e chiede un segnale di netta discontinuità nella gestione di Firenze Fiera, facendo chiarezza su tutto e cambiando uomini e metodi. In caso contrario Forza Italia darà battaglia tutto campo». (fn)