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Questo il testo del'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini e dei consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti:«Il consiglio comunale è impegnato oggi nella discussione di quattro delibere relative agli indirizzi alle società partecipate. Prima di entrare nel merito è sempre più indispensabile ribadire come la gestione dei servizi attraverso la forma della società per azioni abbia defraudato i Consigli elettivi e quindi la collettività della possibilità di determinare le politiche relative all'erogazione dei servizi così come della reale possibilità di controllo. I servizi incidono direttamente sul livello di benessere, sulla capacità economica delle famiglie e la loro esternalizzazione ha sottoposto a logiche di mercato e alle necessità di profitti delle spa l'accesso ai servizi indispensabili. E' stata privatizzata la politica. I cittadini, da fruitori di servizi, sono stati trasformati in clienti di un mercato viziato, un mercato nel quale non esiste concorrenza, un mercato non regolato, se ancora qualcuno ci crede, neppure dalle regole del liberismo. Fallita quindi la funzione di indirizzoe di controllo delle politiche aziendali, il controllo del Consiglio comunale si riduce ad un controllo contabile, non conoscendo i piani d'ambito, i piani industriali, le politiche tariffarie, il rapporto costo/qualità, la qualità del servizio. Inoltre mentre giustamente accusiamo il Governo di tagliare i trasferimenti agli Enti Locali e incidere così negativamente sullo welfare, il costo della gestione dei servizi viene scaricato sulle famiglie, mentre sarebbe necessaria da parte del Consiglio maggiore attenzione ai costi dei consigli di amministrazione e del rapporto qualità/costo. Per questo si rende necessario rimettere progressivamente in discussione gli attuali modelli gestionali, puntando in prima battuta ad affermare la maggioranza pubblica fino alla piena e totale proprietà pubblica, a prevedere forme di controllo popolare e diffuso, a riportare alla discussione dei Consigli comunali la materia dei servizi e della loro gestione.Ciascuna delibera pone nel merito questioni di estrema importanza, per le quali il coinvolgimento dei cittadini sarebbe stato più che necessario; si parlerà per Quadrifoglio della raccolta differenziata e della costruzione del termovalorizzatore; per Publiacqua di concludere le procedure per l'ingresso di Acea e della creazione di un soggetto unico per tre ATO (ambito territoriale ottimale); per Casa spa della possibilità di entrare sul mercato come soggetto costruttore al pari degli altri soggetti privati, per Fiorentinagas della possibilità di costituzione di un soggetto regionale nel quale gli Enti locali avrebbero la maggioranza. E dunque su Quadrifoglio domandiamo: Non è forse vero che il termovalorizzatore e l'alternativa della raccolta differenziata e della riduzione drastica dei rifiuti sono tuttora argomenti quotidianamente discussi, sia dai politici che dai cittadini? Mentre respingiamo le accuse di allarmismo in quanto non sostenute da dati utili a sconfessare le nostre più che legittime e opportune preoccupazioni, domandiamo perché l'impegno assunto dall'assessore Billi nel 2001 e ribadito da Coggiola di svolgere uno studio sugli effetti sanitari di San Donnino non è mai stato effettuato? E non è forse vero che i risultati della VIS prima parte evidenziavano linfomi NH sul territorio di Campi che nella letteratura allegata sono messi in rapporto con gli impianti di incenerimento? Non è forse ruolo fondamentale del Comune la tutela della salute dei cittadini?E su Publiacqua domandiamo: Vogliamo ignorare che alla Regione Toscana sta per essere presentata una proposta di legge popolare con decine di migliaia di firme che chiede la ripubblicizzazione delle reti e delle infrastrutture idriche, che pone la questione della democrazia attraverso le consulte dei cittadini e la centralità del Consigli Comunali, e che il raggruppamento di tre ATO va nella direzione opposta? E questo stesso Consiglio non ha forse affermato con il voto che l'acqua è un bene comune, che quindi non può paragonarsi ad altre merci sulle quali il mercato possa dettare regole? Vogliamo ignorare che in tutto il Paese la gestione dell'acqua è argomento di discussione delle forze del centrosinistra, che solo pochi giorni fa la Giunta Regionale dell'Abruzzo ha fatto la scelta di garantire la gestione pubblica dell'acqua attraverso la gestione in house? Che la regione Marche ha votato a dicembre scorso una delibera di legge regionale basata sul principio della solidarietà e della esclusione del ricorso alla privatizzazione?E dunque queste due delibere non sono il segno di un allontanamento, che rischia di diventare insanabile, tra gli uomini e le donne di questa città e le forme della politica?E ancora: se la questione della casa è adesso al centro delle politiche cittadine, se il problema della rendita fondiaria è un elemento di squilibrio che produce abbandono di residenti, situazioni di disperazione che gravano sui magri fondi comunali (come giustamente sostenuto dal presidente dell'Anci ed emerso nel recente convegno della terza Commissione) perché tanta cautela nell'utilizzo dell'unico soggetto totalmente di proprietà dell'Amministrazione come Casa Spa? Dal momento che esiste perché non fare di questa uno strumento per rendere palese la determinazione dell'Amministrazione nell'affrontare il problema della casa, della speculazione, della rendita fondiaria che grava sulla città come in tutto il Paese? Queste domande porremo alla Giunta e ai Gruppi di maggioranza, perché non è sulle diatribe personali che si costruisce un percorso politico ma sulle scelte che si fanno sul territorio e che gravano sulla vita e i diritti dei cittadini.Il prof. Massimo Florio, docente al Politecnico di Milano, concludeva un recente seminario sulle privatizzazioni ad Ancona con queste parole "Dobbiamo forse fermarci un attimo e pensare; dobbiamo forse, invece di discutere di proprietà, parlare di politica».(fn)