Amato e Toccafondi (FI): Le condizioni economiche in cui Van Straten ha lasciato il Maggio Musicale non possono passar

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«Le condizioni economiche in cui Van Straten ha lasciato il Maggio Musicale non possono passare sotto silenzio». E' quanto sostengono il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato ed il vicecapogruppo e Gabriele Toccafondi.«Le dichiarazioni che l'ex sovrintendente ha rilasciato al momento del suo addio ci trovano in completo disaccordo – commenta Amato – ad esempio non è vero che ha firmato l'accordo per vendere i capannoni dell'ex Longinotti. In realtà ha firmato poco più di una lettera d'intenti e cioè una "impegnativa a sottoscrivere un preliminare di contratto", come a dire la promessa di una promessa. E' questo dopo un lavoro di tre anni. Ci sembra grave poiché se i capannoni dell'ex Longinotti, il cui ricavato sarà totalmente destinato al Maggio, non saranno venduta entro la fine dell'anno il teatro rischia il commissariamento d'ufficio».«Un altro aspetto da segnalare – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia - è la firma, proprio nel giorno del suo abbandono, di un accordo contrattuale con alcune specifiche categorie di dipendenti del teatro, pare per un aumento degli stipendi: non è tollerabile che prima di andar via abbia cercato di privilegiare una parte dei lavoratori rispetto ad un'altra. Alla luce di questi avvenimenti ci auguriamo che la nomina del prossimo sovrintendente avvenga con la collaborazione di tutti, che sia una decisione collegiale di tutto il consiglio di amministrazione. Valorizzare la direzione artistica va bene ma occorre che uno staff affianchi il sovrintendente nella parte amministrativa, proprio per non ricadere negli stessi errori».«La cosa più grave – ha detto Toccafondi – è che Van Straten se ne è andato via sostenendo di aver svolto un buon lavoro al Maggio e per capire che non è così basta leggere alcuni dati del bilancio: una perdita prevista di 9 milioni di euro nel 2005 sommati ad una perdita effettiva di 6 milioni nel 2004. Queste non sono cifre che ci fanno stare tranquilli. Con queste prospettive la vendita della Longinotti andrà a mala pena a coprire questo deficit»«Pensiamo ad una nuova figura e ad un nuovo staff – hanno concluso i due esponenti di Forza Italia – che siano espressione di un lavoro collegiale e di una maggior collaborazione di tutte le forze politiche». (fn)