Forum su La Pira, consegnata a Domenici lettera aperta per i sindaci italiani

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Un appello a Leonardo Domenici e a tutti i sindaci italiani a trovare spazi di silenzio e di meditazione, per svolgere al meglio l'alto impegno a cui sono chiamati, nella convinzione che "la vita politica sia, nel progetto d'amore di Dio, un vero e proprio servizio all'uomo e alla società". E' questo il senso della lettera aperta consegnata a Domenici stamani in Palazzo Vecchio da padre Antoine Emmanuel e suor Rosalba, a nome delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme e dell'Opera di San Procolo e in occasione del Forum su Giorgio la Pira che si concluderà alla Badia Fiorentina domani, giorno dell'Immacolata Concezione. Il sindaco ha accolto volentieri l'invito, che si è impegnato a comunicare e diffondere a tutti i primi cittadini italiani attraverso l'Anci. "Mi farò portatore di questo messaggio - ha detto Domenici - In questo mondo sempre più difficile e frenetico, credo sia utile e giusto che chi ha responsabilità pubbliche, come i sindaci, trovi tempo e opportunità per fermarsi a riflettere sui valori reali della persona umana e sulle vere priorità da perseguire".Ecco il testo della lettera."A conclusione dell'anno centenario della nascita del professor Giorgio La Pira, noi, monaci delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme presso la Badia Fiorentina e "Poveri" di San Procolo, ci sentiamo invitati da tutto ciò che ha vissuto e meditato a scrivere a Lei, Signor Sindaco, e attraverso di Lei, a tutti i sindaci e a tutti coloro che attraverso l'impegno politico hanno il compito di servire il bene comune.Chi siamo per parlare da questa Badia che fu così cara al "Professore"? Solo un grappolo d'oranti e di poveri! Ma l'amore per Dio e per l'uomo ci ha spinto a prendere carta e penna.In primo luogo, il nostro pensiero si rivolge a ciascuno di voi indipendentemente dall'impegno politico. Intuiamo la fatica della vostra vita quotidiana in un mondo segnato da un continuo affanno. Spesso vi trovate soli, lacerati tra mille necessità ed impegni e divisi tra i gemiti della vostra coscienza e i duri condizionamenti di un mondo disorientato.Vi pensiamo e per voi preghiamo, guardandovi come figli di Dio, infinitamente amati dal Padre celeste, che in Gesù crocifisso e risorto ha voluto offrire a voi come a tutti la meravigliosa speranza della vita eterna.Sì, ci siete cari come fratelli, figli dello stesso Padre! Ci siete particolarmente cari a causa del vostro impegno politico. Crediamo, in effetti, che la vita politica sia, nel progetto d'amore di Dio, un vero e proprio servizio all'uomo e alla società. Crediamo che siete chiamati a vivere una delle più alte – e quindi più costose – forme di carità. Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici, c'insegna Gesù (GV 15,13).Lo sappiamo, nella navigazione storica dell'umanità, portate una vera responsabilità: avete la possibilità di contribuire in modo decisivo al venir meno delle gravi ingiustizie che lacerano il nostro mondo aiutando l'uomo d'oggi a liberarsi dagli impoverimenti materiali, spirituali e culturali che stanno crescendo. Avete l'entusiasmante dovere di creare le condizioni migliori per lo sbocciare dei tesori d'amore, di creatività e di bellezza, che il divino Creatore ha deposto in ogni persona. Possiate vivere tale responsabilità in un autentico spirito di servizio, senza mai lasciarvi dominare da interessi personali o di parte, perché subito verreste meno alle vostre responsabilità e il vostro impegno politico sarebbe dinanzi a Dio e agli uomini un fallimento.In questo tempo d'Avvento ve lo diciamo con l'urgenza dell'amore: vigilate! Per riprendere un'espressione molto eloquente di Santa Caterina da Siena i servi del bene comune sono tenuti alla restituzione della "città prestata" abbellita e arricchita di beni materiali e spirituali. Nel giudizio finale, a voi come ad ognuno di noi sarà chiesto conto delle proprie opere.A voi che siete "navigatori" sul mare spesso agitato della storia, vorremmo soprattutto ricordare che la meta storia verso la quale siamo avviati non è altro che la pienezza dell'amore e della pace nel Cristo Risorto. Possa questa luce illuminarvi quando dovete prendere le singole decisioni che riguardano la vita delle città e dei popoli! Vogliamo credere che la vostra coscienza duole quando vi risulta sufficiente seguire correnti effimere così lontane dalla verità dell'uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio.V'invitiamo allora a trovar spazi di silenzio:- silenzio per guardare alla preziosità, alla bellezza d'ogni uomo e d'ogni donna. Non ci sia una sola vita sulla terra verso la quale ci sia indifferenza da parte vostra;- silenzio per ritrovare il valore della famiglia: è in essa che può costruirsi l'equilibrio e sbocciare la bellezza e la santità dell'uomo;- silenzio per riscoprire la vocazione delle città dove deve costituirsi, e sempre rinnovarsi, una cultura improntata al servizio dei più deboli, dove a nessuno può essere negato il diritto alla casa, al lavoro e alla preghiera;- silenzio per guardare alla famiglia dei popoli ricordandosi che non esiste dignità d'uomo se non nel rispetto della dignità dell'altro uomo; per discernere la vocazione dell'Europa come "tenda di pace" per tutti i popoli.Terminando, vorremmo condividere con voi la nostra certezza che Dio ama infinitamente la nostra generazione e vuole guarire le nostre città. E' la nostra speranza quando pensiamo alla nostra cara Firenze così lontana oggi dall'adempiere la sua vocazione storica di città sul monte a servizio della dignitas hominis. Sì, il Signore vuole curare la città odierna ed Egli ha bisogno di voi, qualunque sia il vostro credo, per servire quest'appassionante opera di bene.Ci aiuti quotidianamente l'intercessione materna della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, Madre degli uomini, Stella del mare.Caro sindaco, cari sindaci ed uomini politici tutti, ci auguriamo che possiate far tesoro di quanto abbiamo voluto scrivervi e che così potrete anche stimolare i giovani a contribuire con entusiasmo alla navigazione storica dell'umanità. Da parte nostra, c'impegniamo a pregare per voi, ed a svolgere con sempre più coerenza il nostro servizio alla città come cristiani e come monaci vivendo, pregando e lavorando nel cuore della città". (ag)