Quartiere 1: dal 2 ottobre i ragazzi dellI.P.M. Meucci, nellIsola del Signore delle Mosche

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Dal 2 al 9 ottobre tutti i giorni alle 21,00 all'Istituto Penale Minorile "Meucci" in via degli Orti Oricellari, 18 andrà in scena lo spettacolo teatrale "Il Signore delle Mosche" a cura dei ragazzi ospiti all'I.P.M. tratto dal famoso romanzo di William Golding. Per assistere agli spettacoli è necessario prenotare entro il 30 settembre inviando un'e-mail a info@osateatro.org con i propri dati (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza) specificando il giorno in cui interessa assistere allo spettacolo oppure telefonare al 333/7565733. Per i minorenni è necessaria l'autorizzazione dei genitori. Per motivi organizzativi è necessario arrivare all'I.P.M. entro le 20,30. Inoltre, lo spettacolo del 9 ottobre è riservato ai parenti dei ragazzi ed agli operatori dell'I.P.M."Il Signore delle Mosche" è il risultato di un laboratorio teatrale svolto con 35 ragazzi dagli operatori dell'O.S.A. Teatro negli ultimi tre mesi con la regia di Claudio Suzzi.Gli attori coinvolti sono sei, tutti stranieri: 3 marocchini, 2 albanesi ed 1 delle Mauritania."L'iniziativa permetterà di far conoscere a 500 persone la realtà dell'I.P.M. – ha commentato il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi – ed anche questa rappresenta una grande scommessa, vinta, per fare politiche giovanili, una possibilità per accedere a questi spazi e conoscere i ragazzi che sono ospitati".Questo atto unico racconterà la storia di un gruppo di ragazzi che, allontanati dall'Inghilterra per l'imminente esplosione della guerra atomica, sono dispersi su un'isola deserta per l'abbattimento dell'aereo che li trasportava, mentre il resto del pianeta è sull'orlo della terza guerra mondiale."L'OSA Teatro è una delle poche esperienza in Italia di laboratorio teatrale in un carcere minorile – ha sottolineato Massimo Fratini presidente della commissione giovani e sport che ha spiegato l'iniziativa –. Gli spettacoli teatrali sono un successo anche perché vi hanno lavorato ragazzi stranieri che avevano difficoltà a parlare l'italiano. L'I.P.M. è ospitato in un antico monastero di clausura del ‘600 con all'interno una piccola chiesa in stile Barocco".Il Signore delle Mosche è la metafora della società contemporanea e del bivio davanti al quale si ritrova l'uomo, tra il rispetto delle regole e la tentazione dell'anarchia. Con entusiasmo vivono i primi giorni di sopravvivenza, giocando, nuotando e mangiando frutta. La sopravvivenza però alle volte passa dalla violenza e dall'irrazionalità. Ed è per questo che l'idillio presto muta in un conflitto primordiale, quasi mitico, tra il bene e il male. In questo scontro affiorano le pulsioni e la violenza oscura dell'inquietudine metafisica.La salvezza arriverà con una nave militare e allora il cerchio si chiude con quella stessa guerra che aveva dato il via alla storia. La guerra dei grandi, la violenza che gli adulti perpetrano nei confronti di altri esseri umani è la vera Bestia, strisciante nel buio, che angoscia il sonno dei più piccoli.La scelta di questo testo da parte del regista Claudio Suzzi non è casuale, poiché ritiene che l'isola deserta possa essere la metafora del carcere stesso, dove i ragazzi detenuti si sono ritrovati per proprie responsabilità o perché sono stati abbandonati dagli adulti. La costituzione di gruppi come piccole tribù, l'assunzione di regole non scritte diverse da quelle imposte dagli adulti, il cambiamento nel bene o nel male dei ragazzi dopo questa esperienza e la tentazione di affidarsi solo all'istinto piuttosto che ricercare un miglioramento personale, sono dinamiche sia dei ragazzi dell'isola che di quelli nell'istituto.Questo testo ha permesso di affrontare con i ragazzi, temi per loro molto interessanti come la necessità delle regole e dei doveri, la democrazia, il valore del rispetto e del dialogo, la scissione tra razionalità e violenza. Il romanzo di Golding ben si presta a questo lavoro di riflessioni su tematiche universali dato il forte valore simbolico dei personaggi e di tutto il romanzo.Molti dei ragazzi dell'istituto si riconoscono nel personaggio di Jack, violento e anarchico, ma sono consapevoli che la salvezza e il riscatto nel romanzo, avvengono grazie all'impegno con il quale Piggy e Ralph, che rappresentano la razionalità, il rispetto delle regole e la scienza, tengono acceso il fuoco sulla montagna. (uc)