Acquistare scivoli e altalene per giocare nel giardino comunale. Realizzare una biblioteca spaziosa dove poter leggere insieme ai genitori. Pitturare i muri delle aule con i colori dell’arcobaleno. Dotare le scuole di computer portatili e lavagne interattive. Ecco i bambini per un giorno al posto dei grandi, nel loro istituto, a presentare le loro richieste in occasione della visita settimanale del sindaco Matteo Renzi e dell’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi alle scuole della città.
Questa mattina è toccato all’istituto comprensivo Galluzzo che comprende due primarie (Sauro e Acciaiuoli), una scuola per l’infanzia comunale (Stefani), una scuola per l’infanzia statale (Acciaiuoli) e due secondarie di primo grado (Papini e San Brunone).
Perché i vigili non sono più severi con chi lascia i marciapiedi sporchi di escrementi dei cani? Perché i muri della città sono imbrattati di scritte? E ancora: quando verranno coperte le buche nelle strade? Siedono sui banchi e fanno domande al sindaco e all’assessore all’educazione per capire il senso delle scelte degli amministratori e per invocare una città più vicina alle loro esigenze. Parlano dei loro sogni: un campo di calcetto con il manto sintetico per giocare a pallone, una palestra attrezzata per il basket e la ginnastica artistica, addirittura una scuola con piscina e campo da tennis, una città senza barriere architettoniche per aiutare chi è in difficoltà.
«Faremo di tutto per dare una risposta alle vostre domande – ha risposto il sindaco – e ci sforzeremo di guardare la città sempre più con i vostri occhi, perché le vostre osservazioni siano da stimolo per la costruzione della Firenze del futuro». Sindaco e assessore hanno ascoltato tutte le domande ma non c’è stato bisogno di prendere appunti: sono stati gli stessi ragazzi a preparare un bel po’ di lettere con le loro proposte.
«Una dimostrazione di senso civico - hanno sottolineato il sindaco Renzi e l’assessore Di Giorgi - si impara da piccoli ad essere cittadini responsabili. Faremo il possibile per realizzare ciò che ci hanno chiesto».
La visita si è conclusa all’Acciaiuoli dove oltre 200 bambini hanno cantato la canzone di Sergio Endrigo “Ci vuole un fiore”. (fn)