Si è tenuta questa mattina nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio la cerimonia conclusiva della prima edizione di "Firenze ci sta a cuore", scuola di rianimazione cardiopolmonare nei licei fiorentini.
E’ intervenuto il Sindaco Renzi per dare un saluto ai giovani frequentatori del corso, mentre l'Assessore Saccardi e il consigliere PdL Alberto Locchi, ideatore dell'iniziativa, hanno consegnato i diplomi ai 400 studenti che hanno partecipato a questo primo anno sperimentale e ai "formatori" delle Misericordie, Pubbliche Assistenze e Croce Rossa che hanno effettuato il corso di rianimazione.
“Quello che ricevete oggi – ha detto il sindaco – non è solo un diploma che attesta il vostro desiderio di dare un servizio alla città, ma è la prova che siete capaci di costruire pagine di vita belle per Firenze, che ha da sempre combattuto le solitudini e il degrado delle relazioni umane, Firenze che ha fatto nascere le Misericordie e creato l’Istituto degli innocenti. Vi rivolgo un sincero grazie per aver messo il vostro cuore a servizio della città”.
Locchi ha notato come “abbiamo ricevuto solo risposte positive per la nostra iniziativa che, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, vogliamo rendere per il prossimo anno ancora più compiuta. Il nostro obiettivo è arrivare a coinvolgere nei corsi 1.000 ragazzi e ragazze dei licei fiorentini”.
L’assessore Saccardi, dopo un suo personale saluto nel quale ha evidenziato tra l’altro“l’importanza sociale del corso, perché vi ha messo in condizione di poter salvare delle vite umane”, ha proceduto alla consegna dei diplomi ai giovani dei licei che hanno aderito per questo primo anno all’iniziativa, Scolopi, Salesiani, Saffi, Pascoli e Rodolico.
Nell'occasione, sono state proiettate le immagini scattate nelle scuole durante il corso.
Il progetto "Firenze ci sta a cuore" nasce dall’idea di insegnare "istituzionalmente" ai giovani una tematica così importante come la rianimazione di base considerando che l'Italia, tra i paesi più civilizzati e più industrializzati, è l'unica che non lo preveda come argomento obbligatorio di insegnamento scolastico.
(fdr)