Questa la relazione dell’assessore al bilancio Alessandro Petretto in consiglio comunale sull’assestamento di bilancio:
“Il Comune di Firenze si avvia a chiudere, con l’assestamento del bilancio 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 un anno fiscale tremendo, costellato da insidie di ogni tipo e veri e propri “attentati” governativi alla finanza comunale, quindi con molte difficoltà, ma possiamo dire, in un quadro di coerenza finanziaria e di tenuta sui principali fronti del welfare comunale e di sviluppo della città.
Nel corso dell’anno, cioè dopo l’approvazione a maggio del bilancio preventivo, che già risentiva delle poderose manovre del 2011, si è abbattuta sul Comune un’ulteriore contrazione di risorse correnti per quasi 20 milioni di euro, dovuta a: disposizioni, comunicate in via definitiva non più di 15 giorni fa, del decreto sulla Spending review che hanno comportato un taglio di 6,7 milioni, da destinare alla contrazione del debito comunale, e un maggiore accantonamento per 3,8 milioni, nel fondo di svalutazione crediti; il disallineamento dell’IMU accertata convenzionalmente dal MEF con quella che il Comune prevede di accertare. Si tratta al momento, dopo successive correzioni delle stime MEF, di circa 8 milioni e l’esito della prima rata fa effettivamente pensare che le stime del comune siano certamente più esatte.
Inoltre, le entrate patrimoniali del Titolo IV, (alienazioni, contributi da ente pubblici, oneri di urbanizzazione) hanno sofferto della situazione contingente del mercato immobiliare e dell’edilizia, nonché delle difficoltà di Patto di enti che ci devono contributi. Per cui le mancate entrate sono risultate consistenti. In particolare: le mancate alienazioni ammontano a circa 31 milioni e il rinvio al 2013 dei contributi da altri enti pubblici e privati a circa 16 milioni.
In sede di delibera sugli equilibri di fine settembre (quando la stima sul taglio della Spending review era di 3,5 milioni e il disallineamento IMU di 4 milioni) è stato effettuato un primo aggiustamento disponendo un aumento articolato delle aliquote IMU (ad esclusione delle prime case) in per circa 12,5 milioni.
L’assestamento ha richiesto, per la parte corrente, di contemplare le nuove stime del taglio Spending review (da 3,5 a 6,7 milioni) nonché di far fronte ad alcune maggiori spese obbligatorie per legge ed inderogabili segnalate dai vari uffici, quali utenze per uffici giudiziari, 700 mila spese legali, 230 mila e spese per sicurezza sui luoghi di lavoro, 80 mila.
Minori spese, soprattutto risparmi dell’area risorse umane (ITI, contributi statali, minori spese per cessazioni, ecc) sono andate a coprire le precedenti maggiori spese. L’assestamento ha richiesto anche una riduzione di impegni di spesa, spalmata tra le direzioni (19 centri di responsabilità), per circa 1500 mila euro. Di fatto però solo 500 mila, dato che le spese che si dovrà sostenere, da qui alla fine dell’esercizio, nei settori di welfare - sociale, istruzione, cultura – per circa 1 milione, potranno essere comunque garantite, prevedendo l’allocazione contabile e il finanziamento delle relative risorse nell’esercizio 2013. Ciò non comporterà una riduzione del livello dei servizi ma arrecherà un beneficio economico effettivo per il bilancio corrente (1 milione).
Per la parte di investimento, l’assestamento ha imposto una riorganizzazione del programma di investimenti tendente a eliminare dal Piano Triennale degli investimenti (annualità 2012) interventi che non potranno essere realizzati nell’anno corrente. Si tratta di tutta la parte in qualche modo associata alle entrate patrimoniali venute meno, il rinvio di contributi in conto capitale da enti diversi e di una quota di circa 26 milioni, per la quale si ritiene di non dover ricorrere a nuovi mutui, per non violare, con la relativa spesa, il Patto di stabilità. Complessivamente la cifra di minori investimenti si attesta sui 73 milioni di euro.
La lista degli interventi da realizzare nel 2012, dopo l’assestamento, sono tutti interventi urgenti rivolti per lo più a opere indispensabili, a manutenzione straordinarie della città e sicurezza. E’ ovvio che se,dal 2013, gli obblighi di Patto si allenteranno (ma non pare plausibile al momento) la lista degli investimenti cancellati potrà essere riconsiderata e reinserita nel Programma.
Sul versante del Patto di stabilità, il Comune rispetterà i relativi onerosi obblighi, grazie alla Spending review comunale operata a luglio, il cui ricavato è stato tenuto a disposizione, alcuni bonus ricevuti dalla regione Toscana e dallo Stato nonché grazie all’aumento delle entrate disposte con il riequilibrio di settembre.
Certo rimane la criticità per quanto attiene i pagamenti residui ancora pendenti sulla parte investimenti e i relativi tempi di “smaltimento”. Alla data attuale, ci sono ancora da pagare lavori ed opere per circa 80 milioni che, stante una ragionevole capacità annuale di pagamento potranno essere definitivamente smaltiti solo nel corso dei prossimi tre anni.
Lo strumento della Certificazioni dei crediti per smobilizzo liquidità fornitori è stato molto utilizzato. A fronte di circa 17 milioni di certificazioni richieste sono state rilasciate certificazioni per 11 milioni. Nell’incertezza sulle entrate nel 2013 (e conseguentemente sull’entità dei pagamenti in c/c che potremo sostenere senza violare i vincoli di patto), il rilascio delle certificazioni richieste dovrà necessariamente rallentare.
Sul patto viene incontro anche la normativa sulla contabilità sperimentale, cui il Comune aderisce. Infatti il disallineamento IMU di 8 milioni, per i quali il Comune vanta un “credito” nei confronti dello Stato, può essere contabilizzato come accertamento in entrata e poi impegnato in uscita collocandolo nel Fondo svalutazione crediti. Ai fini dell’equilibrio di bilancio è una partita di giro, ma per il patto è un corrispondente incremento delle disponibilità di spesa, che è stato utilizzato per chiudere il 2012.
Per il 2013, il nostro obiettivo passa da circa 28 milioni del 2012 (era circa 48 milioni ma è stato ricalcolato tenendo conto tutti i “bonus” ottenuti che, ad oggi, non si prevede siano confermati anche nel 2013) a circa 51 milioni, con un peggioramento di circa 23 milioni.
Sul versante del debito ci sono da segnalare elementi positivi. Infatti, l’obbligo utilizzare i tagli disposti dalla Spending review governativa per l’estinzione anticipata dei mutui e la mancata attivazione di mutui per effetto del ridimensionamento del Piano di investimenti, consentirà una riduzione virtuosa dei livelli di indebitamento dell’Ente ed il conseguimento, per il 2013, di importanti risparmi sulle spese per interessi.
L’obiettivo è quello di riuscire a conseguire, al termine del mandato amministrativo nel 2014, lo stesso livello di indebitamento (pari a circa 500 milioni di euro) presente all’inizio del mandato stesso nel 2009. La durata media è di 9,5 anni e il costo medio annuo del 4,2%”.(fd)
Assestamento di bilancio, la relazione dell'assessore Petretto in consiglio comunale
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