La Caritas di Firenze compie 40 anni

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Il ‘compleanno' festeggiato in Palazzo Vecchio con l'arcivescovo Betori, il sindaco Renzi, l'assessore Saccardi e il direttore Martini

 Quaranta anni ricchi di esperienze, storie, opere e rapporti con la società e le istituzioni che hanno reso possibile la costruzione di una vita comunitaria più solidale. La Caritas di Firenze spegne 40 candeline e lo fa nel cuore della città, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, alla presenza del sindaco Matteo Renzi, dell’assessore al Welfare Stefania Saccardi e dell’arcivescovo Giuseppe Betori.
Una festa ma anche un momento per raccontare un cammino, iniziato nel 1972,fondato e costruito nella semplicità e nella capillarità di una presenza a servizio delle molteplici condizioni di fragilità e povertà.
I lavori del convegno si sono aperti con il saluto del sindaco Matteo Renzi.
«L’accoglienza e l’attenzione all’ultimo è una grande scelta di cultura ma anche di politica – ha sottolineato il sindaco Renzi – questa città è diventata grande non quando sono stati realizzati gli affreschi ma, piuttosto, quando ha capito che mandando i bambini a scuola e non abbandonando i figli degli ultimi poteva consentire a tutti di giocare le proprie chance. Nel ricordare i 40 anni di vita della Caritas è come se ci inserissimo in un solco di storia, risalendo il corso dei secoli per capire quanto la Chiesa e le istituzioni fiorentine hanno cooperato insieme».
«Alla Caritas dobbiamo dire grazie per la collaborazione che ci lega – ha aggiunto il sindaco – 5182 pasti, 2280 docce, 220 posti letto sono i numeri che caratterizzanoquesto rapporto con l’amministrazione comunale. Tuttavia Caritas non è solo, e semplicemente, un pezzo della storia e dell’identità di Firenze ma anche un pezzo fondamentale dello stato sociale della città, un partner privilegiato che più di altri ci aiutano nelle varie emergenze. Non so come sarà Firenze da qui ai prossimi 40 anni quando festeggeremo il nuovo ‘compleanno’ della Caritas diocesana: mi piacerebbe che in questi anni Caritas e la cittàtenessero in vita lo stesso stupore che ogni giorno si rinnova quando un volontario, un operatore, un assistentesi rende conto di una situazione di disagio e interviene concretamente per cambiarla».
A seguire l’introduzione del direttore della Caritas diocesana Alessandro Martini e gli interventi di monsignor Francesco Soddu direttore della Caritas Italiana, dell’assessore al welfare Stefania Saccardi, di Claudio Maniago vescovo ausiliare.
«Il valore della collaborazione con Caritas non sta nei numeri, nel valore economico del rapporto con l’amministrazione– ha rilevato l’assessore Saccardi – sta invece nel mondo nel quale facciamo l’accoglienza e con il quale ci impegniamo a servizio degli altri. Non forniamo solo un letto o un piatto di pasta calda a chi ne ha bisogno ma mettiamo quel di più di amore nel rivolgersi all’altro che ci porta a conoscere le persone con le quali abbiamo a che fare tutti i giorni: in loro non vediamo solo una persona alla quale dare una risposta».
Sono oltre un migliaio i volontari impegnati nel servizio alle mense, ai centri di ascolto e nellacollaborazione presso le 22 strutture di accoglienza diocesane. Salute mentale, richiedenti asilo, minori in difficoltà, AIDS, marginalità estreme, carcere, reinserimenti lavorativi, sostegno alla precarietà economica con fondi dedicati, accoglienza ai malati e alle loro famiglie sono attualmente tra le principali aree di intervento e di impegno accanto ai percorsi di formazione e ai momenti di spiritualità.
Oltre ai volontari, la Caritas diocesana può contare sull’impegno di oltre 100 persone che lavorano, con varie mansioni, nelle cooperative e nelle onlus che rappresentano la sua rete operativa. Molto intensa la collaborazione con il Comune di Firenze nell’ambito della marginalità (accoglienza e altri interventi), oltre che con le altre amministrazioni, la Provincia, la Regione e le Aziende Sanitarie. Tra le prestazioni effettuate da Caritas in convenzione con il Comune le due mense (via Baracca e piazza Santissima Annunziata) che mediamente ogni giorno forniscono 700 pasti e il servizio docce, l’accoglienza presso la struttura del San Paolino (complessivamente 84 posti), la struttura di San Michele a Rovezzano (26 posti), quella del Samaritano (18 posti). A questo si aggiunge l’intervento presso Villa Pieragnoli per i cittadini richiedenti asilo e rifugiati (45 posti) e quello nell’ambito dell’accoglienza invernale (48 posti presso la Foresteria Pertini).
«Il valore della nostra collaborazione sta nel mondo con il quale facciamo programmazione – ha proseguito Stefania Saccardi – il Comune non tenta di utilizzare le associazioni come soggetti che ci rendono servizi a un costo minore. Tentiamo, piuttosto, di programmare insieme gli interventi e i servizi in una declinazione reale e forte del principio di sussidiarietà che sta nella Costituzione. I risultati che noi abbiamo ottenuto in questa città, come nel caso dell’emergenza freddo, sono stati possibili perché sul territorio avevamo questa rete straordinaria di associazioni, della quale Caritas è una delle più importanti, che con noi hanno fatto ‘squadra’».
«Ma Caritas è stata anche capace di sperimentare nuovi servizi per rispondere a nuovi bisogni – ha ricordato l’assessore al welfare – ad esempio quello, unico in Italia, che riguarda le persone senza di documenti che escono dal percorso ospedaliero e non sono in grado di tornare a casa o di riprendere la vita precedente. Abbiamo sperimentato questo servizio insieme a Caritas e la Regione lo ha rifinanziato».
«Non c’è niente di più bello - ha concluso Cristina Saccardi – di quando si riesce a dare un briciolo di speranza a qualcuno. In tutto questo io colgo la bellezza e il valore della politica».
Durante la mattinata saranno proiettate alcune video-interviste sulla storia e sul servizio della Caritas, con alcuni “testimoni eccellenti” che hanno contribuito alla sua fondazione a livello nazionale. Le conclusioni sono state affidate all’arcivescovo Giuseppe Betori. (fn-mf)

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