Tributo a Nelson Mandela, Renzi: Oggi un riferimento universale

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L'intervento del sindaco in consiglio comunale

“Il conferimento della cittadinanza onoraria a Nelson Mandela, nel 1985, in una cornice difficile dove vigeva ancora l’apartheid, nobilitò la città. L’identità di Firenze di oggi passa anche dalla memoria di quel gesto di allora, ma non dobbiamo limitarci solo alla memoria bensì dobbiamo continuare in tutte le occasioni la sua battaglia per la libertà, la democrazia, la lotta al razzismo”. Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi, intervenendo in consiglio comunale per ricordare la figura del premio Nobel per la pace ed ex presidente del Sudafrica. Renzi è stato ricevuto da Mandela il 16 aprile scorso e in quell’occasione gli ha consegnato il Fiorino d’oro della città.
Renzi ha sottolineato di provare “gratitudine e omaggio nei confronti di un personaggio che ha segnato la storia del secolo scorso come pochi altri al mondo con la forza della non violenza e con la determinazione e il coraggio delle persone libere. Mandela è oggi un riferimento universale”.
“La sua esperienza - ha continuato Renzi - è un grande valore per le nuove generazioni. E è bello che i nostri ragazzi possano collegare quel nome a un luogo fisico di Firenze, il Nelson Mandela Forum. Si tratta di una grande scommessa educativa perché si lega il nome di un palazzetto sportivo non ad uno sponsor ma a dei valori”.
“Sono orgoglioso e grato - ha affermato Renzi - per aver potuto stringere la mano a Nelson Mandela qualche settimana fa e per avergli consegnato personalmente il Fiorino d’oro. Ho avuto quasi la sensazione di toccare la storia. Nelle sue mani c’erano il peso e la grandezza di una vita combattuta in difesa di un’ideale”.
“Se vogliamo utilizzare questa occasione per la memoria facciamo del bene alla città e a noi stessi - ha proseguito - ma se vogliamo fare un passo in più dobbiamo affermare il bisogno di continuare quella battaglia di libertà, democrazia, lotta al razzismo, al terrore, alla superficialità, alla banalità del male in tutte le occasioni possibili per la nostra città e per il nostro territorio. Non dobbiamo solo combattere contro le forme striscianti di razzismo contro chi viene giudicato diverso, ma dobbiamo anche provare a riflettere sulle grandi sfide della contemporaneità. Pensiamo per esempio a quello che sta accadendo in Siria, guardiamo al dolore del mondo dove è oggi”.
“Di fronte a questo - ha concluso Renzi - mi piace pensare che ci sia un collegamento tra quell’atto del 1985 che fece il Comune di Firenze a servizio della battaglia di Mandela, e quello che dobbiamo fare oggi per ascoltare il dolore del mondo. Se saremo capaci di fare questo allora saremo coerenti con la memoria e l’identità di Firenze, allora anche il messaggio di Mandela sarà un messaggio non più soltanto legato al passato ma uno stimolo per tutti per essere degni di appartenere alla razza umana, l’unica che esiste”. (edl)