Il sindaco Renzi inaugura la mostra Le mani e il cuore" su Arte e arredi andini alle Murate

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L'evento, organizzato da Operazione Mato Grosso e associazione Don Bosco 3A, terminerà il 1 maggio

Rimarrà aperta fino al 1 maggio la mostra “Le mani e il cuore. Arte e arredi andini” in programma presso l’ex carcere delle Murate. Gli spazi della Sala delle Vetrate, che si affacciano su piazza Madonna della Neve, ospitano le opere d’arte e di arredi andini, ma anche capi di abbigliamento, sculture in marmo e vetro. L’iniziativa, che ha il patrocinio tra gli altri del Comune e del Quartiere 1, è promossa dall’associazione Gli amici dell’Operazione Mato Grosso di Firenze e dall’associazione Don Bosco 3A.
Questa mattina all’inaugurazione della mostra erano presenti, tra gli altri, il sindaco Matteo Renzi, il vescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, Salvatore Scino vicepresidente del consiglio comunale e volontario dell’associazione Gli amici dell’Operazione Mato Grosso.
“Credo sia giusto essere accanto ai volontari dell’Operazione Mato Grosso – ha dichiarato il sindaco Renzi –e spero che i fiorentini vengano alle Murate a vedere queste mostra così bella che dà una mano e un sostegno alle esigenze dei più poveri. Grazie a questa iniziativa un luogo un tempo di dolore e di privazione della libertà si trasforma una volta di più in un luogo di speranza e di impegno e generosità nei confronti degli altri”.
Arte, mani e cuore sono le parole che esprimono meglio il lavoro della “familias Artesanos” Don Bosco in Perù. Da questo connubio nascono vere opere d’arte che sono il risultato di una grande avventure iniziata dal sacerdote salesiano Padre Ugo De Censi in Perù più di quaranta anni fa. Adesso sono 700 i giovani usciti dalle scuole d’arte dell’ONG in Perù ed entrati nella “familias Artesanos Don Bosco” e 400 ragazze che realizzano queste opere sulla Cordillera Blanca a 3.500 metri di altezza.
Tutta la vendita e la commercializzazione è gestita gratuitamente da volontari italiani. Padre Ugo De Censi è un salesiano che, dopo un lungo periodo speso per i giovani dell’ex carcere minorile di Arese, nel 1976, a 52 anni, è partito per il Perù. Divenuto parroco di Chacas, un paesino sulla Sierra andina peruviana, a 3400 metri di altezza, ai piedi della Cordigliera Bianca, ha iniziato un’opera di educazione ed emancipazione delle poverissime ed emarginate popolazioni locali, abbinando alla promozione morale, l’elevazione economica, insegnando mestieri e migliorando i sistemi di coltura ed artigianali coerenti con la cultura e tradizioni locali. Ciò ha contribuito a dare all’operazione Mato Grosso  una caratteristica profondamente educativa, oltre che di concretezza nell’impegno per i poveri. Il lavoro gratuito di 140 gruppi di giovani sparsi in tutta Italia, sostiene finanziariamente le iniziative promosse in Perù ed in parecchie comunità dell’Ecuador, della Bolivia e del Brasile. Sulla Sierra, costruite e seguite dai volontari dell’operazione Mato Grosso, ci sono attualmente 100 missioni e oltre 600 volontari permanenti che offrono gratuitamente servizi importanti (educativi, sociali, assistenza all’infanzia).
La mostra è aperta dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 21, nei giorni festivi con orario continuato fino alle 21. Per informazioni www.DonBosco3a.it. (mf)

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