In piazza della Signoria manifestazione nazionale della "Lega anticaccia".Varrasi e Valentino (Verdi): "Una grande manifestazione"
Un inchino rituale "per dire basta allo sterminio degli animali". Una manifestazione di pacifismo "contro la violenza e le doppiette dei cacciatori". Il popolo animalista e ambientalista ha scelto Firenze per dire no alla caccia, nel giorno immediatamente precedente l'apertura della stagione venatoria 2005/2006.Piazza della Signoria è stata la sede della grande manifestazione nazionale organizzata dalla "Lega anticaccia" (Lac). All'iniziativa hanno aderito anche il capogruppo dei Verdi Giovanni Varrasi e il consigliere Domenico Valentino."Questa manifestazione hanno sottolineato i due esponenti dei Verdi ha un valore specifico, ma prospetta nel contempo una nuova civiltà che guarda ad un rapporto stretto con la natura, senza alcuna contraddizione col pacifismo politico perché la cultura che ispira è la stessa: se distruggi un bosco distruggi un pezzo di te, se uccidi un animale impoverisci l'universo, se uccidi un nemico, uccidi anche un po' di te stesso. Non sfugge in questa posizione il collegamento ideale col meglio della cultura cattolica e delle nuove spiritualità".La manifestazione, iniziata questa mattina alle 10.30 in piazza della Signoria con il corteo di attivisti, è stato aperto da un "Saimboilbae", una forma rituale di protesta non violenta di origine coreana che consiste nell' effettuare ogni tre passi un inchino.Si tratta di un'antica pratica buddista che rappresenta un simbolico abbraccio alla madre terra in pericolo. Il primo febbraio 2004, in molte città di tutto il mondo, venne organizzato un Saimboilbae per ricordare la battaglia contro la bonifica di Saemangeum, l' immensa palude sudcoreana che ospita rarissime specie di uccelli."L'Italia hanno sottolineato Carlo Consiglio, presidente Lac, Roberto Piana, segretario Lac ed Eilio Salemme è lo stato dell'Unione europea con la più alta densità di cacciatori per chilometro quadrato, seguito dalla Danimarca, mentre l'Olanda è la nazione con il minor numero di fucili da caccia. L'attività venatoria ha ormai ridotto ai minimi termini specie stanziali autoctone, come la lepre italica e la starna, soppiantate da massicce immissioni di animali d'allevamento "pronta caccia", per soddisfare una pressione venatoria che gli ecosistemi italiani non sono in grado di reggere". Erano presenti inoltre alla manifestazione anche Luca Ragazzo capogruppo dei Verdi della Provincia di Firenze e Maurizio Giulianelli dell'associazione nazionale vittime della caccia. (fn-pc)