Le teorie bizzarre dei dirigenti del Comune. Silvia Noferi (Capogruppo Movimento 5 Stelle): "Sostituire 40 pini del giardino della scuola Dino Compagni con insalata, basilico e pomodori"

“Avevamo preparato un’interrogazione sulla ricostruzione della Scuola Secondaria di 1° grado Dino Compagni ma la vice-sindaca non si è presentata in Consiglio comunale in tempo per poter rispondere.
Volevamo capire perché nel piano di sistemazione dell’aerea esterna della scuola – spiega la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – è previsto l’abbattimento di 40 alberi di alto fusto, compresi anche quelli che non si trovano nell’area di ingombro del nuovo edificio.
Nella relazione allegata al progetto, a pagina 9, viene dichiarato che anche le Valutazioni Tecniche non rilevano segnalazioni o criticità sulla stabilità delle alberature presenti nel giardino della scuola.
La relazione è stata fatta da un ingegnere (invece che da un agronomo) e questo forse spiega in parte alcune dichiarazioni prive di ogni fondamento scientifico, quali quella che i pini verranno abbattuti “per recuperare la fruibilità di uno spazio all’attività ludica e garantire una maggiore esposizione al sole durante l’inverno”.
La funzione degli alberi nella regolazione del microclima in città ormai e materia assodata ma evidentemente questa notizia non è arrivata all’Amministrazione Comunale.
Nel frattempo abbiamo ricevuto i documenti del progetto dalla Direzione Urbanistica per capire come la Soprintendenza avesse potuto autorizzare il taglio di 40 alberi in un’area soggetta a vincolo paesaggistico e abbiamo potuto leggere la relazione tecnica inviata alla stessa.
In questa ulteriore relazione tecnica si parla del taglio dei pini e della loro sostituzione con un giardino composto da piante ortofrutticole, ed elenca tutti i nomi in latino delle specie che verranno usate, che tradotti, saranno: basilico, prezzemolo, lattuga, valeriana, timo, menta, pomodori, salvia, rosmarino (trattasi notoriamente non di alberi) oltre ad alberi di limitate dimensioni come il nocciolo e alberi da frutto come peri, meli, aranci, peschi, ulivo, senza però indicarne il numero.
Ci chiediamo – conclude Silvia Noferi – come è possibile che un progetto di riqualificazione comporti il taglio di 40 alberi di alto fusto e la loro sostituzione con un cespo di insalata?”. (s.spa.)