Bollettini delle tasse sbagliati, interrogazione di Toccafondi: «Il Comune individui le responsabilità»

La vicenda dei 130 mila solleciti di pagamento inviati dal centro riscossione tributi della Cassa di Risparmio di Firenze è al centro di un'interrogazione presentata dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi.Toccafondi sottolinea che «all'interno dei bollettini non era riportato alcun numero telefonico ma solo il logo della Cerit, che non risulta presente sull'elenco telefonico di Firenze», «che un errore nei codici riportati su alcuni bollettini ha impedito che la riscossione potesse essere fatta tramite gli uffici postali e gli sportelli che non fossero quelli della Cassa di Risparmio» e «che la Cerit avrebbe anche ritenuto superfluo indicare nei solleciti la causale dei pagamenti richiesti».Il capogruppo di Azione per Firenze chiede perciò di sapere «a chi sono imputabili gli errori commessi», «perché non sono stati presi provvedimenti nonostante simili episodi siano già accaduti», «come si comporterà l'amministrazione se verrà appurato che gli errori sono imputabili esclusivamente alla ditta che sta curando l'emissione dei bollettini di pagamento».Questo il testo dell'interrogazione:TIPOLOGIA: Interrogazione urgente considerata l'urgenza del problemaPROPONENTE: Gabriele ToccafondiOGGETTO: A chi sono imputabili gli errori commessi nell'emissione dei bollettini di pagamento- Appreso che il Comune di Firenze in collaborazione con Cerit Spa ha deciso di inviare ai cittadini che risultavano morosi per pagamenti dovuti e non ancora effettuati, un avviso bonario di pagamento senza inviare un messo comunale;- Considerato che la Cerit, società per azioni della Cassa di Risparmio di Firenze, nei giorni scorsi ha inviato 130 mila solleciti di pagamento nella provincia di Firenze, inviando bollettini di pagamento per cifre che variavano dai 100 ai 400 euro per ogni sollecito;- Considerato che nei solleciti di pagamento era indicata la possibilità di pagare l'allegato bollettino sia alle poste che nelle banche;- Appreso anche che all'interno dei bollettini non era riportato alcun numero telefonico ma solo il logo della Cerit Spa, società che non risulta presente sull'elenco telefonico di Firenze;- Considerato inoltre che per un errore nei codici riportati su alcuni bollettini ha impedito che la riscossione potesse essere fatta tramite gli uffici postali e gli sportelli che non fossero quelli della CRF;- Considerato che centinaia di cittadini giustamente infuriati si sono recati ai soli due sportelli del comune, in via Baracca e in via Baracchini;- Considerato che a fronteggiare questa difficile situazione erano in tutto solo 11 impiegati;- Appreso da notizie di stampa che la Cerit avrebbe anche ritenuto superfluo indicare nei solleciti la causale dei pagamenti richiesti, così che i destinatari dell'avviso non sapevano di cosa si trattasse;- Considerato che di direttore della Direzione Entrate del comune di Firenze ha espresso giustamente rammarico della pubblica amministrazione;SI CHIEDE- A chi sono imputabili gli errori commessi;- Perché nonostante simili episodi siano già accaduti non si sono presi provvedimenti;- Come si comporterà l'Amministrazione se verrà appurato che gli errori sono imputabili esclusivamente alla ditta che sta curando l'emissione dei bollettini di pagamento.