Arnovalley, risultati del censimento di 1000 imprese
Vivacità del territorio dell'Arnovalley, opportunità nuove per i giovani. Ma con ancora qualche problema da risolvere come il bisogno di innovazione non ancora del tutto soddisfatto e il bisogno di un fondo pubblico-privato per poter incoraggiare gli investimenti per i primi due anni, il cosiddetto "start-up".E' in sintesi ciò che emerge dai dati del censimento telefonico delle 1000 aziende dell'ArnoValley Community fatta da Assointernet e quelli dell'Osservatorio HT dell'Istituto Sant'Anna, svolta sulle 200 imprese della provincia di Pisa. Le rilevazioni coincidono nel evidenziare una situazione dell'Arnovalley generalmente vivace sia per la qualità dell'offerta e sia per i rapporti con i centri di ricerca e delle università. I risultati sono stati presentati questa mattina dall'assessore alle aziende partecipate Simone Tani insieme al presidente di Assointernet Giampaolo Moscati e Giuseppe Orzati.Le aziende dell'arnovalley hanno delle caratteristiche simili a quella dei distretti toscani.Sono piccole aziende: l'85% ha dimensioni inferiori ai 10 dipendenti, Il loro fatturato viene conseguito per il 28.8% con la vendita e sviluppo di SW, per il 21.2% con l'erogazione di servizi di integrazione sw/hw e per il 16.1% per le prestazioni di consulenza/formazione..Il loro mercato di riferimento è per il 54,3% la provincia di appartenenza, per il 19,8% le altre province e solo il 2,4% è costituito da scambi con l'estero. Sono 109 le aziende esportatrici, ma solo il 48,7% esporta con continuità.Il fatturato evidenzia le piccole dimensioni, infatti l'88,3% fattura meno di 1 milione di mentre solo il 6,85% fattura tra 1 e 2.5 milioni di euro.Sono in genere aziende con orientamento al prodotto mentre è carente l'aspetto marketing/commerciale e manageriale. Il rapporto con i centri di ricerca e l'Università è molto attivo, ma generalmente orientato all'innovazione del prodotto.L'attività formativa per il 93% è orientata a migliorare gli aspetti tecnici.In genere si tratta di giovani aziende nate negli ultimi tre anni con un'età media dei soci di 33 anni.Nascono con capitali propri e hanno difficoltà a crescere.Non si è ancora sviluppato l'effetto distretto, le relazioni tra le imprese sono scarsamente sviluppate.Tuttavia le 1000 imprese del sondaggio telefonico richiedono per il 40% i servizi di una community. Si rileva che fattori come la cultura, la societa', la ricerca scientifica/tecnologica, il tessuto industriale e le capacita' relazionali sono fondamentali per assicurare il successo di una economia regionale. (lb)