Soggetto unico della cultura, Grassi : "Il progetto di Renzi di creare un nuovo 'carrozzone' con manager e professionisti della cultura era allucinante, adesso si abbandoni anche l'idea di assegnare la gestione al Museo dei Ragazzi"

"L'obiettivo del Comune é allontanare l'indirizzo e il controllo della cultura dal Consiglio e privatizzare i servizi culturali"

"Avevamo da subito criticato aspramente la scelta annunciata nello scorso agosto del Sindaco Renzi di assegnare ad un unico soggetto la gestione in rete di tutti gli spazi del Comune, comprese Cascine e Forte, nella forma giuridica della Fondazione culturale e che 'Palazzo Vecchio avrebbe girato l'intero importo della tassa di soggiorno, circa 21 milioni di euro all'anno a questo nuovo soggetto, a capo del quale mettere 'un gruppo di professionisti, che potrebbero gestire quest'immenso patrimonio con un profilo manageriale': questo progetto che sarebbe dovuto partire il 1° gennaio per fortuna dopo la comunicazione dell'assessore Givone è tramontato definitivamente perchè impraticabile legalmente, viste le numerose norme che vietano al Comune di investire in nuovi carrozzoni con un nuovo Consiglio d'Amministrazione". Lo afferma il consigliere comunale Tommaso Grassi - Se questo progetto era allucinante, e il suo fallimento ci permette di definire gli annunci del Sindaco Renzi solo degli spot estivi, adesso però è necessario bloccare fin da subito l'idea di utilizzare come unica 'cabina di regia' per le attività del Comune e delle Fondazioni ad esso connesse, l'Associazione Museo dei Ragazzi. Nonostante l'assessore Givone non l'abbia citata esplicitamente, crediamo che il soggetto già costituito che non è estraneo all'Amministrazione comunale e che possa definirsi solo strumento in mano al Sindaco e alla Giunta per la gestione del settore culturale, risponda al nome del MUS.E., ex Associazione Museo dei Ragazzi. Questa volontà sempre più esplicita dell’Amministrazione di allontanare l'indirizzo e il controllo sulla cultura dal Consiglio e privatizzare i servizi culturali non ci trova e non ci troverà mai d’accordo. Si vorrebbe così sottrarre ogni appalto e ogni assunzione di personale dalle norme proprie degli Enti locali che richiederebbero procedure di evidenza pubblica, appalti e assunzioni attraverso concorsi: già adesso nutriamo seri e profondi dubbi sulla natura giuridica in cui opera il MUS.E. e la legittimità degli affidamenti dal Comune all’Associazione per servizi che a tutti gli effetti hanno rilevanza economica e come tali non potrebbero essere assegnati in house dal Comune direttamente all’Associazione museale. Avevamo già presentato nella seduta del Consiglio un atto di indirizzo sul MUSE che ponesse delle condizioni di trasparenza e di corretta gestione degli strumenti amministrativi e gestionali fin dal prossimo rinnovo che avverrà entro il mese di agosto. – conclude Grassi – Non vorremmo che una volta accantonata l’idea di un soggetto ex-novo che potesse gestire la cultura a Firenze, adesso si proceda, casomai senza neppure coinvolgere gli organi politici, o almeno facendolo solo a livello di Giunta, a spostare l’asse del controllo, della gestione e della ripartizione dei fondi pubblici alla cultura dall’Assessorato alla Cultura verso il MUSE. Se qualcuno volesse anche solo tentare questa strada tenendo all’oscuro la Città e il Consiglio comunale e senza che tutto sia preceduto da una discussione pubblica e da una decisione assunta alla luce del sole sappia che sia nel metodo che nel merito non potremo accettare che la cultura venga sottoposta a logiche di mercato, di profitto e del 'pareggio di bilancio'. Una logica miope, sbagliata e ridicola che umilia coloro che nella cultura e nell'arte hanno il loro ambito d'azione e mercifica sottraendo al controllo e alla gestione pubblica tutto quello che è cultura a Firenze, e non ci pare poco.” (lb)