Stella e Castelnuovo Tedesco (FI): «Ponte Rosso e Romito Vittoria al collasso. Fare subito mente locale sulle deviazioni al traffico e su responsabilità»
«Dopo l’ennesima chiusura al traffico dei sottopassaggi di largo Cantù e il perdurare dei problemi semaforici in via dello Statuto e via XX Settembre, la reiterata chiusura al traffico di via Bolognese in direzione dei viali ha finito col devastare l’area che va dal Ponte Rosso al Romito». È quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia Marco Stella assieme al collega del Quartiere 5, Guido Castelnuovo Tedesco, in merito alla decisione di interdire ancora via Bolognese, dopo i tre mesi di agonia prima dei mondiali di ciclismo.
«I cittadini e tutti gli automobilisti ricordano ancora alla perfezione l’agonia di via Bolognese, durata mesi e mesi per problemi ai sottoservizi. Nonostante tutto – proseguono Stella e Castelnuovo Tedesco – a pochi mesi di distanza siamo ancora a vedere Publiacqua che brancola nel buio, riaprendo i cantieri negli stessi punti».
«Scandalosa è la situazione dei sottopassi che collegano largo Cantù a viale Cadorna, chiusi al traffico solo qualche settimana fa e magicamente bloccati di nuovo. Ma il vero dito nella piaga – precisano i due capigruppo – è la condizione “da girone dantesco” del ponte di via Fratelli Ruffini e l’incrocio tra Statuto, i cui semafori a distanza di 13 mesi non sono stati sincronizzati, nonostante addirittura una delibera del Quartiere 5 a riguardo».
«Essendo via dello Statuto e via XX Settembre l’unica alternativa per raggiungere i viali – concludono Stella e Castelnuovo Tedesco – l’intasamento ha superato il livello di guardia; senza contare la disperazione dei residenti e degli automobilisti che si chiedono come mai, a distanza di poco, nuovi cantieri vengono riaperti per magia. La Giunta comunale e il Presidente del Quartiere 5, Gianassi, devono chiarire subito lo stato dell’arte dei sottoservizi della zona del Ponte Rosso e del Romito-Vittoria e prendere in considerazione modifiche alla viabilità compatibili con il tessuto urbano, per far sì che, anche nei casi di reale emergenza, i rioni non vengano messi in ginocchio in questo modo».
(fdr)