Legge urbanistica regionale, De Zordo: "Strumentali le critiche dei Comuni"

Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo

“Rimettere ordine nei concetti di base del governo del territorio, sistematizzare definizioni e categorie per meglio individuare le risorse di un territorio di eccezionale valore come quello toscano, ma di cui conosciamo anche la fragilità: ecco gli obbiettivi della revisione della Legge regionale urbanistica presentate in un convegno ieri a Firenze dall’assessore Anna Marson.

Sostenibilità, non riduzione delle risorse, riduzione del consumo di suolo appaiono qui meglio articolati e definiti rispetto alle precedenti vesti normative. Ma la proposta ha già sollevato critiche da parte di alcune amministrazioni comunaliper una presunta perdita di autorità e autonomia del Comune rispetto ad una Regione che tornerebbe ad essere Ente sovraordinato. Eppure se prendiamo il testo della norma si cerca – inutilmente – traccia di tutto questo.

Gli articoli 15 e 17 disciplinano la formazione degli strumenti urbanistici, tutti, da PIT al PTC al Piano strutturale. E per tutti c’è l’adozione e l’approvazione da parte dell’Ente che lo promuove e la presentazione di osservazioni da parte di chiunque. Ma sempre il Comune decide sulle eventuali osservazioni e dà conto delle proprie determinazioni in sede di approvazione.

Quindi nessuna “approvazione“ da parte di un Ente sovraordinato, e nessuna espropriazione delle competenze dei Comuni. Semmai, aggiungiamo, come siano state usate queste competenze e questa libertà da parte di molti comuni dovrebbe essere oggetto di opportune valutazioni.

Ma forse quello che suscita scandalo sono i poteri della Commissione paritetica. Vediamo: nel caso la Regione rilevi una violazione delle norme generali, può richiedere la pronuncia della Commissione, che è formata da rappresentanti della Regione, della Provincia e del Comune in pari numero. Qualora la Commissione accerti la sussistenza di tale contrasto, a differenza che nel passato, l’adeguamento è obbligatorio. Ma si tratta, ricordiamolo, di accertati contrasti con norme di legge.

Non sarà che una delle critiche mosse (“c’è troppa pianificazione”) rispecchi le opinioni di chi alla chiarezza preferisce la libertà dell’opinabile?”.

(fdr)