Ospedali psichiatrici giudiziari, Scino (Pd) ha partecipato ad un incontro alle Oblate

Ecco l'intervento

Il consigliere comunale Salvatore Scino (Pd) sabato pomeriggio ha partecipato ad un incontro alle Oblate sul tema degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) fra cui quello di Montelupo. Ecco l'intervento:

"Sabato scorso ho avuto la fortuna di partecipare a un evento organizzato dal Coordinamento Fiorentino Associazioni Salute Mentale presso la Biblioteca delle Oblate, dedicato a quella che Gemma Brandi, Responsabile della Salute Mentale Adulti dei Quartieri 1 e 4 e delle carceri di Firenze, ha definito “la evoluzione dell’internamento giudiziario”, precisando che l’OPG non viene “superato”, in quanto rimane come tale all’interno dei codici, con tutti gli equivoci e le discrasie che potranno determinarsi di conseguenza. Tuttavia, una evoluzione è già nei fatti, come ha precisato Barbara Trambusti, Responsabile per la Regione Toscana del settore Politiche per l’integrazione socio sanitaria e la salute in carcere, considerato che da dodici anni è attiva a Firenze la struttura Le Querce, che accoglie detenuti e internati malati di mente in misura di sicurezza non detentiva, e ad Aulla, da qualche anno, una residenza risponde, tra gli altri, anche a questo problema. Le esperienze in corso hanno trovato posto nel progetto di riordino della Regione Toscana, di cui alla delibera 715 del 26/08/13, che prevede due strutture da 14 posti letto ciascuna + 4 per le acuzie, da realizzare a San Miniato, e quattro strutture, una per ogni Area Vasta e due per l’Area Vasta Centro, tra cui quella fiorentina Le Querce. Il progetto include l’aumento del budget assegnato ai Dipartimenti di Salute Mentale, a prescindere dalla filiera delle strutture sopra citate, per realizzare percorsi alternativi all’OPG per i loro assistiti. L’azione regionale complessiva potrebbe portare alla chiusura dell’OPG di Montelupo F.no, sempre che le altre Regioni di bacino (Liguria e Sardegna, mentre l’Umbria si appoggerebbe alla Toscana) provvedano a trovare soluzioni in loco per i loro internati, attualmente ospiti dell’OPG di Montelupo.


Nel mio intervento ho sottolineato come sia importante non scindere il discorso sull’OPG da quello sul carcere, dove sono ospitati molti malati di mente, come ha efficacemente attestato Mario Iannucci, psichiatra Responsabile de Le Querce, attivo nel carcere di Firenze da circa 35 anni. Gemma Brandi ha quindi messo in evidenza la necessità di una collaborazione interistituzionale forte tra salute, carcere e giustizia, cosa ribadita da Roberto Leonetti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Azienda Sanitaria di Firenze, e dai Magistrati Carlo Renoldi, attualmente in forza all’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, e Massimo Niro, già Giudice di Sorveglianza a Firenze. Quest’ultimo ha fatto notare come la vigente legge escluda, al momento, ipotesi quali quelle sostenute dal movimento Stop OPG che proclama il diritto alla pena del malato di mente, da curare in carcere con pene comuni a lui comminate, e rigetta sia il mantenimento di un doppio binario giudiziario per cittadini portatori di una sofferenza psichica, sia pratiche di residenzialità dedicata, che teme rispondere a una vecchia logica istituzionale, come ricordato da Claudio Ascoli, fondatore di Chille de la balanza, che lì rappresentava il movimento.

Gianni Gozzini, Presidente del Coordinamento organizzatore, ha ricordato quanto sia importante evitare operazioni a rischio in questa fase, poiché un passo falso potrebbe tradursi in una spinta regressiva dell’intero sistema salute mentale, e ha chiesto, anche al Comune di Firenze, che siano messi a disposizione spazi necessari per dare vita a progetti territoriali alternativi all’internamento giudiziario.

Auspico che in un futuro prossimo si realizzino nuove strutture (case famiglia), per accogliere e assistere questi ammalati che purtroppo sono sempre in aumento causa anche della nostra società sempre più nevrotica che tende ad emarginare le persone più deboli"

 

(lb)