Trombi, Grassi e Verdi (SEL-FRS): "Renzi voleva liberare le caserme per darle ai privati, altro che alle giovani coppie"

"E Nardella ha saputo valorizzare con zelo questa nobile intenzione"

"Torniamo a rivolgere un appello al governo perché liberi le caserme […] affinchè siano messe a disposizione dell'edilizia popolare per le giovani coppie: a Firenze ci sono 2500 famiglie in lista d'attesa per una casa, consegneremo 200 alloggi nei prossimi mesi ma non bastano. Basterebbe un solo casermone abbandonato per rimettere a posto tutta la situazione dell'emergenza abitativa a Firenze”. Così annunciava un accorato sindaco Renzi nel luglio 2013, mentre portava i giornalisti in un pellegrinaggio mediatico che toccava le varie caserme nel territorio cittadino, di cui era ansioso di entrare in possesso con un auspicio che era anche una promessa: "Si vinca la burocrazia e si dia finalmente una risposta al dolore”. Bello, d’impatto, ma drammaticamente e colpevolmente fuori dal vaso, uno schiaffo.

Basta leggere la relazione dell’assessore Meucci al Regolamento Urbanistico del 2015 per scoprire che le giovani coppie se le possono sognare, le ex-caserme, e che al loro dolore non sarà certo data la risposta che Renzi promise: infatti (recita la relazione) il "tavolo di lavoro tecnico interistituzionale” ha "stabilito, in accordo con la competente Soprintendenza, che il valore storico-architettonico degli immobili oggetto della valorizzazione permetteva di accogliere esclusivamente la destinazione direzionale comprensiva delle attività private di servizio, escludendo quella residenziale e turistico-ricettiva” ricordando "che la destinazione direzionale comprende anche le attività private di servizio fra le quali sono incluse scuole di alta formazione, centri di formazione professionale, servizi e incubatori d’impresa”.

Dunque le ex-caserme potranno essere usate per esempio dalle università straniere come foresterie per i propri manager e rettori che abbiano voglia di rilassarsi un po’, da imprese e privati (alberghi e resort no, a parte l’ex-Ospedale di San Gallo), ma assolutamente non per l’edilizia popolare. L’ennesimo bello spot di Renzi, declinato poi dal suo braccio operativo Nardella come “valorizzazione”, un termine su cui abbiamo già espresso il nostro parere negativo, che viene ancora una volta confermato: valorizzazione per il Comune significa semplicemente svendere il nostro patrimonio, darlo con delega in bianco ai privati e lasciar loro fare quel che meglio credono. Un ennesimo esempio della superba visione a-strategica dell’amministrazione Nardella". (s.spa.)