Silvia Noferi (M5S): Manifattura Tabacchi un'occasione mancata

"Le istituzioni tutte, dalla Regione all'Amministrazione Comunale, devono intervenire a proteggerla"

"Essere contrari alla vendita del patrimonio pubblico - annuncia la consigliera portavoce del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi -principalmente dei palazzi storici e di tutte le testimonianze significative del nostro passato, come le manifatture Tabacchi progettate da valenti architetti, vuol dire essere sensibili di fronte al pericolo di un loro danneggiamento nel caso l’acquirente privato, per mettere a frutto il suo investimento, pensi ad una ristrutturazione deturpante mediante demolizioni o costruzioni incongrue come torri emergenti.

Per questo consideriamo un atto scellerato, privo di “interesse pubblico”, il decreto Legge 282 della vigilia di Natale del 2002, con il quale il ministro dell’Economia Tremonti - governo Berlusconi, con la firma del Presidente della Repubblica Ciampi, dispose l’alienazione urgente di una trentina di immobili; fra cui oltre alle torri dell'Eur e delle poste milanesi anche moltissime manifatture tabacchi.

Ma non solo, l’art. 7 di detto Decreto Legge, prevedeva la vendita attraverso “… trattativa privata, anche in blocco, i beni immobili appartenenti al patrimonio dello Stato di cui agli allegati A e B…”.

In una settimana sono stati svenduti alcuni gioielli del nostro patrimonio architettonico attraverso trattative private!

Adesso ci troviamo a discutere di un progetto che prevede pesanti interventi sulla ex-manifattura Tabacchi di piazza Puccini a Firenze, divenuta di proprietà privata grazie a quel Decreto.

Il valore e la bellezza di questa Manifattura sono unici, non solo è intatta essendo stata risparmiata anche dai bombardamenti della II guerra mondiale, non solo è la seconda opera dell’architetto Nervi a Firenze dopo lo Stadio, ma è anche testimonianza autentica di luoghi che sono serviti per lungo tempo ad un ciclo produttivo molto preciso. “Quei muri parlano dei suoni di chi li ha lambiti” diceva John Ruskin nel 1849 nel suo Seven lamps of architecture , il loro valore non è solo quello fondiario, per questo la Manifattura Tabacchi non può essere oggetto di una riconversione che esuli dalla sua origine di Luogo di Lavoro per essere trasformata in residenza o struttura turistico ricettiva. Non può soprattutto essere smembrata, non possono essere demoliti edifici per fare spazio a terra recuperando la SUL nella costruzione di torri. Tutto questo è assurdo, frutto di un progetto fatto da speculatori rozzi e impreparati per cui il nostro Paese è ormai il paese della cuccagna. Le istituzioni tutte, dalla Regione all’Amministrazione Comunale, devono intervenire a proteggerla, non correre a Roma per chiedere un allentamento del vincolo per poter abbattere il “gemello”.

Le occasioni perse per la sua riconversione da quando è stata chiusa nel 2001 sono molteplici, frutto della mancanza di una vera pianificazione territoriale. Inspiegabili la costruzione del Polo scientifico universitario e della scuola Marescialli accanto ad un aeroporto che andrebbe chiuso invece che ampliato, quando potevano essere trasferiti nella cittadella della Manifattura spendendo molti meno soldi pubblici e senza mettere a rischio la vita di migliaia di persone in caso di disastri aerei, cosa di cui nessuno parla in questa città.

L’attuale progetto prevede un mix funzionale, dalla destinazione residenziale a quella direzionale, da quella turistico ricettiva a quella commerciale, prevedendo la costruzione di 700 nuovi appartamenti in una zona già densamente abitata, nuove strutture di vendita in una zona già ampiamente fornita di supermercati, nuovi hotel in una zona fuori dall’area Unesco quando tutti i turisti vogliono stare in Centro, manca completamente la forza di un progetto ORIGINALE, capace di restituire dignità e senso ad una zona della città che dopo le 18 diventa terra di nessuno.

Questa scheda del Regolamento Urbanistico e le controdeduzioni date in risposta all’osservazione del Comitato per la Tutela dell’ex-Manifattura Tabacchi sono inappropriate e prive di un vero intento di recupero “intelligente” dell’area.

Consapevoli che si tratta di un intervento importante, forse il più importante della città di Firenze, al centro della nuova Area Metropolitana, ma anche al centro della Regione, la sua riqualificazione dovrebbe essere programma di una concertazione fra i diversi livelli delle Istituzioni anche statali, non lasciata agli interessi dei privati.

Le possibili destinazioni sono molteplici e sarebbe impossibile prospettarle adesso, ma solo per fare alcuni esempi potrebbero essere:

- La nuova sede del Polo Scientifico minacciato dall’Aeroporto Intercontinentale

- La nuova sede dell’Opificio delle Pietre Dure trasferendolo dai locali fatiscenti della Fortezza da Basso

- La sede del Museo del Cinema

- La sede di un Museo delle Arti Contemporanee (al Museo Novecento è completamente assente la parte relativa all’Architettura)

E molte altre funzioni pubbliche e culturali che potrebbero fare da volano per lo sviluppo economico della città e della Regione.

Non dobbiamo piazzare sul mercato immobiliare le vere opportunità di Governo del Territorio - conclude la consigliera portavoce del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi - Firenze nel resto del mondo è considerata il centro della cultura e dell’arte italiana, recuperiamo con un atto di orgoglio questa vocazione anche attraverso concorsi internazionali di idee". (s.spa.)