Regolamento Urbanistico, Grassi: "Critiche sulle scelte strategiche della pianificazione territoriale"
“Tra la fase di adozione e quella di approvazione del regolamento urbanistico abbiamo apprezzato la semplificazione delle norme ordinarie. E' stata data una risposta alle richieste d'interesse collettivo. Ma non possiamo nascondere il dispiacere di vedere come dietro alcune scelte tecniche si siano nascoste scelte politiche di senso opposto rispetto a quelle propagandate dall'amministrazione Nardella”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio commenta gli ultimi passaggi dell'iter burocratico che riguardano lo strumento normativo urbanistico. E continua con alcuni esempi: “ha poco senso pianificare la mobilità senza un piano strategico organico, che chiediamo dal 2010. Si prevedono nuove strade per rispondere alla domanda di alleggerire il traffico derivante da nuovi interventi residenziali, come nel caso delle officine di Porta al Prato o della Manifattura Tabacchi. Così come abbiamo sempre rilevato che non sia possibile decidere sulle destinazioni di nuove case e alberghi senza una analisi sulle vere necessità di nuovi servizi per la popolazione".
"Siamo sempre stati contrari ad alcuni interventi a Firenze, che riteniamo incompatibili per carico urbanistico e per scelte di pianificazione strategica. Uno fra tutti il caso dei parcheggi interrati pertinenziali, sostanzialmente in qualunque ambito, oppure sulla nuova definizione soluzione di alloggio minimo. Su questo punto condividevamo la necessità di intervenire – conclude Grassi - ma se 50mq era un limite troppo rigido nel caso di frazionamenti, allora i 28mq di alloggio minimo, seppur in periferia, ci sembrano davvero troppo pochi per il contesto fiorentino. Le istanze collettive presentate nelle osservazioni dai quartieri, comitati e cittadinanza che non hanno avuto adeguato spazio nella discussione in Commissione saranno, da noi, presentati sotto forma di emendamenti alla delibera e sottoposti alla discussione e al voto del Consiglio comunale".
(fdr)