Tommaso Grassi (SEL-FRS) sulla giornata di mobilitazione informativa sul trattato commerciale TTIP
I soggetti territoriali di Firenze di Arci, Cgil, E' Possibile, Lista civica Firenze a sinistra con Tommaso Grassi, L'Altra Europa con Tsipras, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistradem del Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà promuovono congiuntamente durante Giovedì 26 Marzo una giornata di mobilitazione informativa sul trattato commerciale che prende il nome di TTIP la cui negoziazione tra Stati Uniti ed Unione europea è prevista concludersi durante il 2015.
La giornata prevede un Sit-in manifestativo su Ponte Vecchio, la distribuzione di materiale, la dichiarazione del suddetto documento e una iniziativa di approfondimento curata dai soggetti promotori alle ore 18 presso il circolo Arci Le Torri.
"Lo scopo delle iniziative - spiega il capogruppo di SEL-FRS Tommaso Grassi con Mario Battistini della Cgil Firenze, Matteo gorini di SinistraDem, Andrea Malpezzi di PRC, Antonio Imprescia di SEL e Iacopo Ghelli di Area Civati a nome dei soggetti che hanno organizzato la giornata di mobilitazione- è innanzitutto informativo perchè intende promuovere nell'opinione pubblica la conoscenza di un trattato che per la sua importanza non può non trovare centralità nel dibattito pubblico".
I soggetti promotori intendono comunque esprimere una forte preoccupazione per la conduzione non trasparente dei negoziati e per le dichiarazioni effettuate dalla Commissione europea e dal Governo statunitense secondo le quali il TTIP non è un classico accordo di riduzione delle tariffe sulle importazioni tra partner commerciali (poiché le tariffe tra l’UE e gli USA sono già a livelli minimi) ma ha come obiettivo primario l'abbattimento delle “barriere” normative che limitano i profitti potenzialmente realizzabili da società transnazionali nei mercati USA e UE.
Abbattimento delle "barriere" normative significa in primo luogo eliminare o ridurre standard sociali fondamentali e normative ambientali come i diritti dei lavoratori, le norme di sicurezza alimentare (comprese le restrizioni in materia di OGM), le disposizioni sull’uso di sostanze chimiche tossiche, le leggi sulla protezione dei dati e le nuove garanzie bancarie introdotte per prevenire che si ripeta una crisi finanziaria come quella del 2008; e in secondo luogo significa creare nuovi mercati attraverso l’apertura dei servizi pubblici alla concorrenza di società transnazionali, ciò comportando il rischio della privatizzazione dei servizi in settori chiave quali la sanità, l’istruzione e la difesa.
I testo attuale del trattato prevede inoltre il conferimento ad investitori stranieri di un nuovo diritto che permette di citare in giudizio i governi sovrani presso dei tribunali arbitrali e creati ad hoc, per rifarsi della perdita di profitti eventualmente causata da decisioni di politica pubblica. Questo meccanismo di “risoluzione delle controversie tra investitori e stato” eleva di fatto il capitale transnazionale ad una condizione equivalente allo stato nazionale stesso e minaccia di ledere i principi della sovranità e della democrazia, sia europea che statunitense.
I soggetti promotori invitano l'Unione europea e i soggetti sociali e istituzionali capaci di influenzare i negoziati ad un giudizio e ad una azione non scontata e pregiudiziale ma di merito e di trasparente analisi delle conseguenze sul benessere collettivo dei cittadini europei per non approvare un trattato contenente riduzioni dei diritti sociali e democratici. (s.spa.)