Immigrazione. Arianna Xekalos (M5S): "Il problema è la negazione della residenza anagrafica per i senza fissa dimora"

"Se vogliamo davvero realizzare una politica di recupero e aiuto degli immigrati, anche l'Europa deve attivarsi"

Il nostro compito non è di diffondere il germe della paura ma analizzare il problema dell’immigrazione, se è un problema, in modo razionale ed onesto. In particolare il consigliere Razzanelli di Islam, cioè della la terza religione monoteista dopo l’ebraismo e il cristianesimo che è andata ad espandersi in quelle Regioni che oggi conosci asciamo come Medio Oriente, ma lasciando sia gli ebrei, sia i cristiani liberi di praticare i loro culti. Dando origine ad una grande comunità di popoli con diffuso clima di tolleranza: che oggi chiameremmo integrazione.
Ma torniamo all’età moderna. I media ci informano continuamente delle azioni compiute da movimenti islamici come Al Qaida ed Isis; ma cosa sono?
Movimenti islamisti terroristici nati con lo scopo di porre fine all’influenza dei paesi occidentali sui paesi musulmani.
Certo, questo modo di agire possiamo invece biasimarlo; nessun tipo di fanatismo porta mai a scelte sagge. Ed è per questo che i nostri padri Costituenti inserirono nella Costituzione il concetto della libertà, comprendendo anche la libertà di religione.
Per il nostro senso comune il loro comportamento violento è ingiustificabile, ma certo non possiamo giudicare e imporgli con la forza le nostre consuetudini! Dovremmo, invece, fargli conoscere e comprendere quali sono i traguardi democratici raggiunti nel Nostro Mondo. Sono concetti che il nostro portavoce Alessandro di Battista ha espresso l’11 ottobre 2014 dicendo: “Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza, io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana”
Se dobbiamo partire dall’idea secondo cui la maggior parte degli immigrati sono musulmani, vi informo che se analizzate l’ultimo dossier statistico sull’immigrazione, vi renderete conto che dopo i cittadini provenienti dal Marocco, ci sono quelli provenienti dalla Cina e da altri paesi orientali. Questo non significa però che presto non saremo più Europa, ma una nuova Asia!
Se poi invece vogliamo parlare dell’immigrazione sotto l’aspetto socio – culturale, allora noi del MoVimento 5 Stelle ci orientiamo subito ad una lacuna nella disciplina dei ragionevoli diritti, cioè la negazione della residenza anagrafica per i senza fissa dimora.
Oggi ne hanno diritto, in qualità di “senza fissa dimora” oltre alle persone in grave difficoltà per questioni economiche, sociali o familiari; anche i cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dagli Organismi Ufficiali dello stato diversi rispetto a quelle competenti per il territorio e che sono privi di residenza anagrafica nei comuni di pertinenza della asl di competenza.
Cancellando la residenza anagrafica è stata tolta quindi la possibilità di poter usufruire delle cure mediche e la possibilità di avere un medico di base.
Ricordo che il Sindaco è il responsabile della sanità locale; che l’articolo 23 della Convenzione di Ginevra sullo statuto dei rifugiati impone agli stati contraenti di garantire ai rifugiati in materia di assistenza pubblica, lo stesso trattamento concesso ai propri cittadini.
E che l’articolo 32 della Costituzione tutela il diritto alla salute e lo definisce “Fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”.
Riavere nuovamente il diritto di residenza anagrafica per i senza fissa dimora vorrebbe dire anche facilitare la ricerca di coloro che delinquono, perché non più persone che vivono nell’ombra.
Ma continuiamo ad estendere il pensiero sull’immigrazione e chiediamoci cosa potremmo fare per ridurre, se non cessare, la presenza di ambulanti clandestini nel nostro comune: potremmo riaprire il mercato multietnico, che permetterebbe agli immigrati di avere un luogo di commercio legale magari a loro più naturale e permettere a noi fiorentini di conoscere le loro consuetudini ed i loro costumi.
Noi siamo quindi contrari ad una politica di violenza e recriminazione; ma siamo invece favorevoli verso una reale politica d’integrazione.
Infatti l’integrazione non potrà mai portare a conseguenze negative, ma solo a conseguenze positive, a partire dalla conoscenza del prossimo, al senso di comunità vero.
Non facciamo gli stessi errori che abbiamo subito nei paesi in cui siamo approdati come immigrati: impegniamoci ad aiutare le migliaia di persone che ci chiedono aiuto.
Infine un appello alle istituzioni europee, ricordando che non basta il soccorso in mare dei profughi, se vogliamo davvero realizzare una politica di recupero e aiuto degli immigrati, anche l’Europa deve attivarsi. E’ troppo facile pretendere e basta, anche la Comunità Europea deve dare il necessario supporto!
Concludo ricordando che l’immigrazione non si può arrestare, e la destra lo sa bene visto che ha fatto le leggi più restrittive, come la Bossi-Fini senza risolvere il problema, ma riempiendo solo le carceri. Non scordiamoci poi il bacio alla mano di Gheddafi da parte di Berlusconi: all’epoca l’Islam non faceva paura.
(s.spa.)