Maria Federica Giuliani (Pd): "Un concerto al femminile in onore delle donne per sottolinearne la forza e la bellezza"
L’8 Marzo alle ore 18 nella Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, la violoncellista fiorentina Attilia Kiyoko Cernitori eseguirà alcune delle celeberrime suites di Bach e presenterà il doppio CD dell’integrale delle 6 suites, realizzato in collaborazione con l’Associazione Firenze al Femminile, riproponendole in una versione inedita ed originale, una versione, appunto, ‘al femminile’. Il ricavato della vendita dei CD andrà integralmente a supportare la causa del Centro donne contro la violenza “Catia Franci”. “In occasione della Festa della Donna – spiega la consigliera Pd Maria Federica Giuliani – un concerto al femminile in onore delle donne per sottolinearne la forza e la bellezza. All’iniziativa saranno presenti la Presidente di Artemisia Teresa Bruno e la vicepresidente Petra Filistrucchi”.
L’idea del progetto nasce dal documentario “Written by Mrs. Bach”, proiettato di recente ai British Academy of Film and Television Awards (Bafta) a Londra, che mostra l’analisi dell’inchiostro e dello stile di scrittura per “provare” che il contributo di Anna Magdalena Wilcken (la seconda moglie di Johann Sebastian) è stato molto più sostanziale di quanto finora creduto. Il film, presentato dalla compositrice britannica Sally Beamish, include perizie della scienziata forense americana Heidi Harralson, che ha analizzato la calligrafia del compositore e della moglie.
Parecchi media internazionali hanno ripreso tale notizia, associandola a nuove interviste al Prof. Jarvis – che è l’autore del libro “Did Johann Sebastian Bach write the six cello suites?”, da cui questa disputa storica trovò la sua origine – e ad interventi di segno contrario di studiosi di Bach, interpreti e musicologi. “Vista la notizia a suo modo straordinaria e le molte reazioni suscitate – dice la Cernitori – ho subito pensato ad un progetto di incisione di tutte le Suites per violoncello, logicamente con nuove ornamentazioni ‘al femminile’, appunto, e con il nome di Anna Magdalena Wilcken-Bach a caratteri cubitali sulla copertina, per la prima volta nella storia di questi pezzi immortali. Una provocazione, ovviamente, ma una provocazione che potrebbe avere un senso, se si pensa che negli ultimi 250 anni le donne nella musica d’arte sono sempre state considerate “insolite e strane” e spesso “sgradite”, come sottolinea la ricerca dell’inglese Diana Ambache dal titolo “Women Composers”. Inoltre vuole essere un richiamo al tema della condizione femminile, a cui questa iniziativa benefica dà voce grazie alla condivisione d’intenti con il Centro donne contro la violenza “Catia Franci”. (s.spa.)