Trombi, Grassi e Verdi: "Una bruttissima pagina nella storia della nostra città: si diano risposte a chi chiede una casa"

"A Firenze c'è una grave emergenza casa, gestita fino ad ora in modo approssimativo"

"Mercoledì scorso è stata una pessima giornata, è stata scritta una bruttissima pagina nella storia della nostra città, che è cominciata malissimo ed è finita peggio.
Sono stati effettuati due sgomberi, di cui uno tenuto segreto fino all’ultimo, mettendo in strada famiglie, anziani, donne e uomini. Crediamo che sia la peggior risposta che si possa dare ad una domanda giusta, ad una richiesta di giustizia.” Così i consiglieri comunali di Firenze Riparte a Sinistra sui fatti di mercoledì 4 Marzo a Firenze.

"Come diciamo da tempo - prosegue il capogruppo Grassi - a Firenze c’è una grave emergenza casa, gestita fino ad ora in modo approssimativo, con l’amministrazione che ha preferito rimandare le decisioni sperando che i problemi si sgonfiassero da soli".

"A Firenze - aggiunge Trombi - troppi sono gli immobili sfitti da lungo tempo, magari in mano a grandi proprietà che aspettano tempi migliori per vendere o ristrutturare: è nel loro diritto farlo, ma crediamo che questo debba essere considerato da parte loro un rischio d’impresa. Un rischio che comporta eventuali, temporanei usi da parte del Comune per rimediare ad un emergenza casa che è ormai insopportabile. La proprietà privata è garantita dalla nostra Costituzione, ma solo se ha fini sociali, cioè se la sai far fruttare. Se tieni un immobile sfitto per anni, è bene che tu sappia che il Comune può usarlo per aiutare cittadini che ne hanno bisogno".

"In questo contesto - prosegue la consigliera Verdi - la legge regionale ci sembra dunque un’ulteriore, pesante ingiustizia: prima si garantisca l’opportunità - vera - di poter avere una sistemazione dignitosa a tutti, e poi si vari una legge che colpisce chi non ci sta, non viceversa".

"Mercoledì abbiamo assistito ad una prova di forza che ha messo in strada famiglie intere. Troviamo inoltre feroce e cinica la lettura di chi interpreta il rifiuto degli occupanti di fronte alle sistemazioni offerte del Comune come ideologico: la scelta di rimanere in strada è per noi un segnale che non può essere ignorato, è segno che le risposte che l’amministrazione dà sono del tutto insufficienti. E ad una domanda giusta si deve rispondere con saggezza, non con la forza".

Infine, i consiglieri di Firenze Riparte a Sinistra, sottolineando di non essere stati presenti sul luogo e appresa la notizia della contestazione dei manifestanti verso il PD solo attraverso i media, affermano: "non siamo certo a favore di atti di violenza, e già nel pomeriggio di mercoledì avevamo evidenziato quanto in città si respirasse una forte tensione per quanto accaduto all'improvviso nella mattinata. Invece di ascoltare e offrire risposte a chi lotta per un tetto si è scelto di portare un duro attacco a coloro che, in assenza di soluzioni, con famiglie e bambini pur di non ritrovarsi in mezzo alla strada avevano scelto la difficile via delle occupazioni, scegliendo immobili da anni sfitti e di proprietà di grandi patrimoni. L’amministrazione si attivi fin da subito per eliminare il clima di tensione che si è venuto a creare in città e, soprattutto, per risolverne le cause: la palese ingiustizia di chi, senza una casa dove vivere, viene messo in strada per garantire a grandi proprietà di tenere vuoti i propri immobili. Anche noi vorremmo che fosse raggiunto l'obiettivo di azzerare il bisogno di occupazioni: qualcuno lo vorrebbe risolvere eliminando da graduatorie e gettando in mezzo alla strada, famiglie, bambini e anziani, noi invece vorremmo che si potessero utilizzare, specie in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, i grandi patrimoni e risorse pubbliche per risolvere la crescente emergenza abitativa”. (s.spa.)