Al via "Tracce di donna". Alle Oblate il mese dedicato alle donne con il libro "Briciole-Le donne si raccontano, storie di donne che hanno affrontato la malattia oncologica"
Maria Federica Giuliani (Presidente Commissione Cultura e sport): “Briciole. Le donne si raccontano” mette in evidenza un tema ancora oggi delicato quello legato alla malattia oncologica e che sottolinea la forza della vita, la solidarietà e la determinazione delle donne. Importante che l’apertura della rassegna dedicata alle donne del Comune di Firenze alla biblioteca dello Oblate sia dedicata a questo tema ancora oggi così poco raccontato”.
Il libro “Le donne si raccontano. Storie di donne che hanno affrontato la malattia oncologica” curato con delicatezza ed attenzione da Elisabetta Bernardini e Giovanna Franchi, raccoglie i pensieri e le emozioni delle donne che hanno partecipato all’omonimo Premio di Scrittura promosso dalla Lilt, presente il suo presidente dott. Alexander Peirano, bandito per la prima volta nel 2007 con il Patrocinio del Comune di Firenze e giunto lo scorso anno alla sua quarta edizione. Grazie al contributo del Cesvot è stato possibile stampare gli 84 racconti e pubblicarli all’interno della collana “Briciole”.
Il prof. Gianni Amunni, direttore generale dell'istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, ha sottolineato l'importanza della medicina narrativa, scrivere delle proprie esperienze è certamente un aspetto di civiltà e generosità. Quindi alto il valore terapeutico che poi diviene esperienza di vita, molto più per le donne rispetto agli uomini che evidenzia il modo così diverso di vivere le esperienze di malattia fra i due sessi.
Toccanti ed intense le testimonianze di alcune autrici: Laura con la paura di non farcela ed il pensiero fisso alla piccola figlia. Alessandra colpita duramente dalla vita, “anche le mie lacrime sono belle”. Susanna che ha domato la malattia, ha vissuto dapprima il cancro come qualcosa da dimenticare velocemente con il ritmo e la frenesia della vita di tutti i giorni ma che poi cidimostra come con la malattia si possa convivere imparando a gestirla grazie proprio ai tanti professionisti incontrati a Villa delle Rose ed attribuendo una nuova dimensione al tempo. (s.spa.)