Mukki, Stella e Tenerani (FI): "Chiediamo ai toscani se vogliono vendere l'azienda"

"Mozione per chiedere al Comune di far tornare strategica l'azienda e tutelare i lavoratori e la filiera degli agricoltori"

Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia insieme al consigliere Mario Tenerani, presidente della commissione controllo

“La Mukki non appartiene ai politici di turno, ma ai toscani, chiediamo a loro se vogliono venderla.
Facciamo un referendum e siano i cittadini toscani a scegliere quale futuro per una delle aziende più importanti della nostra regione.
Non c’è solo un legame affettivo tra la Mukki e la Toscana, siamo tutti cresciuti a pane e latte Mukki, ma esiste anche una intera filiera da tutelare a partire dagli allevatori del Mugello per finire ai 170 dipendenti dell’azienda.
Dobbiamo dire grazie all’intuizione del sindaco Giorgio La Pira se la Centrale del latte è nata, non possiamo venderla.
Stamani in commissione controllo abbiamo ascoltato le sigle sindacali dei rappresentanti dei lavoratori della Mukki Latte, ed abbiamo condiviso con loro la preoccupazione per i lavoratori, per la filiera degli agricoltori e per il futuro dell’azienda in merito alla possibile vendita.
Noi siamo contrari alla vendita della Mukki ai privati, siamo convinti che la vendita sia un vero errore, strategico, economico e di prospettiva industriale.
La Mukki deve rimanere pubblica, se qualche comune decide di cedere le proprie quote sia Fidi toscana a comprarle. La vendita di Mukki è un errore. Si vendono le partecipate che non funzionano e che rappresentano una rimessa per l'amministrazione; Mukki al contrario è un'eccellenza della nostra città, un gioiello di azienda che rappresenta anche un importante patrimonio culturale. Il Comune di Firenze ha fatto un grande investimento per realizzare la nuova centrale, un investimento che ha portato ottimi risultati, è assurdo pensare di gettare via adesso questo patrimonio.
Mukki oggi ha al suo interno 170 lavoratori, ma fa lavorare un indotto rappresentato da mille-millecinquecento persone, realtà che fanno parte di una filiera tutta toscana che abbiamo il dovere di tutelare. Dopo anni di crisi che hanno messo in ginocchio la nostra economia, ad essere vendute dovrebbero essere le spa che rappresentano una zavorra per le casse del Comune, non una realtà come Mukki, su cui il Comune dovrebbe al contrario investire.
Ci auguriamo che questo processo si interrompa, perché se gli enti pubblici porteranno in fondo la privatizzazione cosa succederà ai 170 lavoratori, cosa agli agricoltori toscani?
Così com'è oggi, Mukki ha un valore sociale; non è semplicemente una spa che divide i suoi utili tra gli azionisti, ma un'azienda virtuosa che li condivide con gli agricoltori, permettendo crescita e benessere per l'economia della nostra città e della nostra regione. Ci domandiamo a cosa e soprattutto a chi convenga vendere”.

(fdr)