Silvia Noferi (M5S) in risposta al Sindaco Nardella sulla presentazione della Delibera n.2015/00050 "Modifiche Statuto Fondazione Teatro della Pergola"
Ieri il Consiglio Comunale ha votato la Delibera n.2015/00050 “Modifiche Statuto Fondazione Teatro della Pergola- nuova denominazione Fondazione Teatro della Toscana”.
Si è chiesto al Consiglio - spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi - di avallare una cosa già avvenuta, per motivi di urgenza e di opportunità, come preannunciato dalla vicesindaco Giachi la scorsa settimana, ma non è neppure questo il nocciolo della questione.
La ratifica del cambiamento della denominazione nasconde atti e valutazioni molto più importanti e degne di nota.
La scorsa settimana in Commissione Cultura si è saputo che la Fondazione Teatro della Pergola aveva acquisito un ramo d’azienda: La Fondazione Teatro di Pontedera, per poter partecipare al bando del Ministero ed aspirare a diventare Teatro Nazionale e ricevere sostanziosi finanziamenti.
Cosa decisa in fretta e furia nell’ultimo mese, dopo la definitiva rinuncia del Teatro Metastasio, senza che nessuno ne sapesse nulla, sebbene il Comune di Firenze sia proprietario per il 50% della Fondazione Teatro della Pergola.
Non si è visto un bilancio, soltanto stasera si è saputo quanti dipendenti abbia “Pontedera”, non si sa quante giornate di produzione teatrale all’anno riesca ad allestire, ma soprattutto se abbia debiti e nel caso, quanti siano.
Finanziamenti regionali, effettivamente, ne ha avuti molti negli ultimi anni: 680.000 Euro nel 2012 e ben 1.120.000 Euro nel 2013. Cifre che fanno ben sperare; una dote consistente, ma che pongono anche qualche dubbio, soprattutto in relazione alle prossime elezioni regionali.
Con tutti i teatri che ci sono, come mai è stato scelto proprio il Teatro di Pontedera, paese dove Enrico Rossi (attuale Presidente della Regione) è stato assessore, vicesindaco e sindaco?
Senza voler nulla togliere al valore di questo teatro che abbiamo acquisito, ci chiediamo: ma davvero non esistevano altre alternative più vicine anche geograficamente?
Possiamo escludere che i dipendenti della Pergola non vengano spostati a Pontedera per qualche motivo? I recenti fatti del Teatro dell’Opera non contribuiscono certo a tranquillizzare i lavoratori.
Questa fusione sembrerebbe proprio un’operazione sulla carta per ottenere un riconoscimento di Teatro Nazionale e conseguenti finanziamenti, più che una opportuna, proficua e positiva acquisizione in termini di collaborazione artistica, tecnica e professionale.
Un’occasione mancata - continua Silvia Noferi - per fare realmente crescere il teatro della Pergola che ad oggi rimane quasi esclusivamente un teatro di programmazione non di produzione teatrale propria. Dopo la chiusura dell’ETI si è salvato l’edificio storico per farne la vetrina della prestigiosa produzione teatrale italiana e adesso lo si utilizza per salvare qualche candidato eccellente, assicurandosi voti e finanziamenti.
La campagna elettorale è iniziata e la stanno pagando ignari cittadini/spettatori.
Sono in attesa di ricevere i documenti che ho richiesto in quanto ieri ho ricevuto soltanto la copia dell’atto di cessione del ramo di azienda, senza gli allegati, senza i quali non si può valutare la congruità “dell’acquisto”, soprattutto per la mancanza della relazione del collegio dei revisori.
Alcuni dati riguardo alla Fondazione del Teatro di Pontedera sono però evidenti:
La presenza di un mutuo residuo per Euro 569.641;
Uno scoperto di conto corrente per Euro 468.750;
Che i contributi del Comune di Pontedera per 170.000 Euro annuali cesseranno nel 2022;
Che il debito per il TFR dei dipendenti viene assunto dalla nuova Fondazione del Teatro della Toscana (non si conosce l’ammontare).
In Commissione ci siamo astenuti per avere il tempo di approfondire e per quanto sia stato possibile è chiaro che molti aspetti rimangono “oscuri” per cui ieri in Consiglio il voto è stato contrario.
Di questi tempi a scatola chiusa è meglio non comprare niente.
(s.spa.)