"Il Principe dei Sogni", i venti arazzi dei Medici riuniti dopo 150 anni
"Oggi è un bel giorno per la cultura italiana e per Firenze. Ed è anche un sogno che diventa realtà: vedere riuniti insieme, dopo 150 anni, i venti arazzi medicei è un evento davvero straordinario”. È quanto ha dichiarato il sindaco Dario Nardella nel corso della presentazione alla stampa della mostra "Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino".
L'esposizione, dopo Roma, toccherà Milano, dove sarà tra gli eventi clou dell'Expo, per approdare infine il 15 settembre a Firenze nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, destinazione originaria degli arazzi commissionati da Cosimo I.
Alla preview erano presenti, tra gli altri, Louis Godart consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Presidente della Repubblica, Umberto Tombari presidente Ente CR Firenze che ha finanziato il restauro dei dieci arazzi fiorentini, Filippo Del Corno assessore alla cultura del Comune di Milano. “Vedere gli arazzi riuniti è un sogno che diventa realtà - ha sottolineato il sindaco -. Ed anche un'occasione unica per amminare la collezione nel suo insieme, come è stata pensata in origine”.“L'idea geniale di ricomporre la raccolta è stata del sindaco Nardella e noi l'abbiamo sposata subito'' ha spiegato Godart che è anche il curatore della mostra.“I dieci arazzi di Cosimo I non avevano mai lasciato Firenze”ha aggiunto il sindaco che ha raccontato di aver ricevuto l'immediata adesione del presidente Giorgio Napolitano all'iniziativa, realizzata poi in tempi molto brevi. ''Questa mostra è un omaggio all'Italia di ieri, di oggi e di domani - ha aggiunto Nardella– e come fiorentini siamo molto orgogliosi che la collezione dopo Roma si sposti a Milano in occasione dell'Expo. Si tratta di una grande esposizione nel segno dell'Italia, della creatività, della grande cultura ed arte italiane. Anche perché gli arazzi che ammiriamo oggi sono il frutto dell'impegno e delle capacità straordinarie dei tanti restauratori che nei laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e di quelli del Quirinale hanno contribuito a restituire l'antico splendore a questi capolavori dell'arte rinascimentale".
Nel pomeriggio l'esposizione è stata visitata dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella accompagnato dal Presidente del Senato Piero Grasso, il presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo, dai ministri alle politiche agricole con delega all'Expo Maurizio Martina, ai beni culturali Dario Franceschini e alle riforme costituzionali Maria Elena Boschi. Oltre al sindaco Nardella erano presenti i sindaci di Milano Giuliano Pisapia e di Roma Ignazio Marino.
La mostra, che aprirà al pubblico domani, rimarrà nella Sala dei Corazzieri fino al 12 aprile; poi si sposterà a Milano dove dal 29 aprile al 23 agosto sarà ospitata presso la Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. Infine, dal 15 settembre al 15 febbraio 2016, i venti arazzi medicei torneranno sulle pareti del Salone dei Dugento.
Per l'esposizione al Quirinale è stato di sostegno l'intervento della Fondazione Bracco, cui si sono affiancati Gucci (main sponsor), Expò 2015, Acea e Poste Italiane.
Per info www.quirinale.it
La storia degli arazzi
La serie di 20 arazzi raffiguranti le “storie di Giuseppe Ebreo”, commissionati nel Cinquecento (Firenze 1545-1553) da Cosimo I de’ Medici, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale. Il prezioso nucleo, tessuto dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento - Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati – è stato esposto per più di un secolo nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso quando è stato esposto al pubblico all’indomani dell’Unità d’Italia. Della serie completa sono oggi conservati a Firenze dieci pezzi (nel laboratorio di restauro all’ultimo piano di Palazzo Vecchio), mentre gli altri dieci sono stati portati a Roma nel 1882, per volere dei Savoia, per adornare i saloni del Quirinale. Nonostante questo smembramento rimane un fatto eccezionale, per non dire unico, che una serie così numerosa si sia conservata nella sua interezza. Nel 1983 gli arazzi furono definitivamente rimossi dalle pareti del Salone dei Duecento per essere sottoposti ad indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985. L’intervento è stato affidato e concluso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, col sostegno finanziario della Cassa di Risparmio di Firenze prima e dell’Ente Cassa poi per un investimento complessivo di un milione e 100 mila euro.
(mf)