Miriam Amato (Gruppo Misto): "Lavoratori del Maggio dalla padella alla brace"
Il nuovo teatro fiorentino è una struttura, il cui costo è lievitato incredibilmente in corso d'opera, ma che già perde l'intonaco dalla sua preziosa parete d'ingresso color oro.
Una struttura importante, che richiede uno sforzo produttivo maggiore, che contrasta con la perdita dei lavoratori nel settore.
L'amministrazione, che solo qualche settimana fa esultava per gli stipendi finalmente sbloccati, quindi legittimamente dovuti, oggi cosa sta facendo per garantire i 50 lavoratori in esubero, visto che è parte integrante, ne esprime i consiglieri ed il presidente.
Solo a gennaio era stato siglato un accordo che indicava la destinazione dei lavoratori nella società Ales, senza licenziamenti,ed esattamente un mese dopo cambia tutto, la legge Bray diventa legge Franceschini, il passaggio in automatico, ora, prevede un pre licenziamento, cosa sarà di loro rimane un mistero, generiche rassicurazioni sulla riassunzione e carenza di dettagli.
Ricade sulle spalle dei lavoratori la responsabilità di anni di una pessima gestione, su quei lavoratori stessi che negli anni per tenersi il posto di lavoro hanno accettato numerosi sacrifici: riduzione delle dotazioni organiche, riduzioni salariali, cessione del TFR, cassa integrazione in deroga, contratti di solidarietà, accordi di maggiore flessibilità e aumento delle ore di lavoro.
Intanto le procedure di licenziamento collettivo dei lavoratori del Maggio Fiorentino è stata aperta, firmata e controfirmata dal sovrintendente e dal presidente della fondazione, ai sensi della legge 223/91.
Rinnovo la mia piena solidarietà ai lavoratori. (s.spa.)