Imposta di soggiorno, Stella(FI): "Albergatori trattati come bancomat, l'aumento è sbagliato"

"Tagliare consulenze e incarichi e colpire gli abusivi: ecco come reperire le risorse"

“E’ assolutamente sbagliato aumentare l’imposta di soggiorno, in Consiglio comunale faremo una battaglia perché si riveda questa scelta.
È un vero errore, in un momento come questo, colpire le imprese che lavorano in maniera regolare e che danno un servizio ai turisti e alla città.
L’amministrazione comunale con questo provvedimento tratta gli albergatori come dei bancomat, questo è inaccettabile.
Dall’introduzione dell’imposta di soggiorno abbiamo sempre criticato due punti: il criterio di applicazione del Comune di Firenze che tiene conto solo delle stelle e non della localizzazione geografica dell’albergo e la destinazione dei proventi.
Invece di aumentare il costo dell’imposta di 0,50 centesimi occorrerebbe fare un ragionamento serio sull’applicazione: dopo tre anni cosa ha funzionato e cosa no?
Invece ci si ostina solo ad incassare i soldi senza fare nessun tipo di valutazione insieme alla categoria degli albergatori.
Due sono i punti cardine della tassa di soggiorno:
Il primo è che il gettito dell’imposta di soggiorno ‘è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compreso quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali’; il secondo è che ‘l’imposta di soggiorno può sostituire, in tutto o in parte, gli eventuali oneri imposti agli autobus turistici per la circolazione e sosta nell’ambito del territorio comunale’. Chiediamo che questi cardini vengano rispettati e che i proventi non vadano a finire genericamente nel bilancio del Comune come accaduto fino ad oggi.
Se il Comune di Firenze ha bisogno di soldi, perché questa è la verità, non li trovi aumentando l’imposta di soggiorno, ma tagliando consulenze ed incarichi esterni.
Dal 2010 il Comune di Firenze ha speso oltre 10 milioni di euro tra consulenze ed incarichi esterni, occorre azzerarle e destinare quelle risorse ad abbassare le imposte comunali, e così si potrebbe evitare anche l’aumento dell’imposta di soggiorno: il Comune ha oltre 4.000 dipendenti, perché affidare consulenze ed incarichi a personale esterno?
I soldi ci sono, occorre la volontà politica di trovarli ed il coraggio di tagliare i privilegi”.
 

(fdr)