Miriam Amato (Gruppo Misto): La holding argentina ringrazia, i cittadini della Piana un po' meno
Innanzitutto è bene precisare come questo consiglio comunale ma anche il consiglio regionale non ha mai potuto esprimersi nel merito della questione aeroporto e dello sviluppo della piana: le scelte sono state calate dall’alto.
La delibera in questione si inserisce in questo contesto con il via libera alla fusione delle due società aeroportuali con grossi interrogativi che il nuovo aeroporto di Firenze avrà sulla Piana e sulla stessa città, visto che non può essere escluso passaggio sopra Firenze per un 15% dei voli.
Abbiamo presentato anche interrogazioni parlamentari e il sottosegretario Nencini non ha dipanato i nostri dubbi, così come non sono stati dipanati i dubbi sulla legittimità del percorso intrapreso, visto che governo, privati e amministrazioni locali considerano Firenze aeroporto strategico ma per l’Europa, e anche per noi, non lo è. Del resto fu lo stesso commissario europeo Siim Kallas rispondendo ad un’interrogazione di Claudio Morganti a ribadire che né Pisa né Firenze rappresentano un nodo urbano centrale. Non solo, ma sia l’aeroporto di Pisa che quello di Firenze, sono lontane dalla soglia di volume di circa 7-8 milioni di passeggeri. L’unione finanziaria rappresenta quindi un tentativo per accreditare uno status in realtà non dovuto.
Ma – e questa è la domanda che rivolgo a tutto il consiglio e alla giunta – è veramente necessario questo aeroporto che volete far ricadere sulle nostre teste? Si parla di sinergia con Pisa, ma in questa maxi operazione l’aeroporto Galilei ne esce con le ossa rotte. Una politica più illuminata avrebbe sicuramente privilegiato il potenziamento dei collegamenti con Pisa invece di nuove colate di cemento sulla piana. In fondo sarebbe bastato poco e meno soldi pubblici per potenziare la linea ferroviaria, cosa già fatta per un altro aeroporto strategico a pochi chilometri e ad un tiro di schioppo da Firenze: Bologna. Ci ritroveremo – se questo scempio non verrà fermato – con tre aeroporti simili con lo stesso bacino di utenza.
Il sindaco poi, anche in veste di nuovo sindaco della città metropolitana dovrebbe chiarire tutti i dubbi legati allo sviluppo della Piana. E’ delle scorse settimane la notizia che anche l’università di Firenze presenteràricorso al Tar contro la nuova pista. Il rettorato, i professori e gli studenti sono preoccupati per l’impatto che la nuova pista avrà sul polo di Sesto. Lo stesso sindaco e l’amministrazione hanno il dovere di tutelare i cittadini di un’area letteralmente devastata negli ultimi anni e che - con i progetti del nuovo stadio e del nuovo inceneritore – si conferma terra di conquista della politica fiorentina. “La pianta è l’elemento generatore” scriveva Le Corbusier. E sinceramente dietro alle grandi questioni della nostra città non vediamo quella progettualità virtuosa per lo sviluppo dell’area. Si procede a vista, interpretando leggi e direttive. Per favorire chi? Sicuramente non l’interesse dei cittadini e della comunità.
Non rassicura in questo senso il coinvolgimento degli enti locali nelle fasi decisionali per la nuova pista da 2400metri come sottolineato da Nencini, visto il bassissimo profilo istituzionale mostrato dal sindaco di Firenze e di Prato così come dei colleghi della Piana.
Infine ultima questione, ma non meno importante, la spesa pubblica. Il Governo ha stanziato 50 milioni di euro con il Decreto “Sblocca Italia” come cofinanziamento per la nuova pista di Peretola, a tutto vantaggio della holding argentina Corporacion America.Nei mesi passati sono stati chiesti pubblicamente 150milioni euro di finanziamenti. Ma tutto ciò è legittimo? In materia di “aiuti di Stato” la Commissione ha ribadito che il 'bacino di utenza di un aeroporto in generale ha un confine normalmente fissato a circa 100 km o circa 60 minuti viaggiando tempo auto, bus, treno o treno ad alta velocità. Tuttavia, il bacino di utenza di un determinato aeroporto potrebbe essere diverso e deve tenere conto delle specificità delle ogni particolare aeroporto. La dimensione e la forma della bacino di utenza varia da aeroporto ad aeroporto, e dipende da varie caratteristiche dell'aeroporto, compreso il suo modello di business, la posizione e le destinazioni servite. Come detto in precedenza Firenze e Pisa non hanno queste caratteristiche.
Per concludere quindi confermo la mia più assoluta contrarietà all’affaire Peretola e alla gestione condotta dai massimi vertici nazionali e regionali del Pd. Ribadisco il sostegno alle istanze dei comitati e dei cittadini della piana e chiedo indistintamente ai consiglieri di maggioranza e di opposizione un’assunzione di responsabilità prima di votare atti del genere cheledono anche la dignità ed il potere decisionale del consiglio comunale che rappresentiamo, visto che le scelte sono state prese altrove. (s.spa.)