A Firenze il Memoriale italiano del Block 21, questa mattina ad Auschwitz l'annuncio ufficiale del trasferimento

Il sindaco Nardella: "A Gavinana nasce il polo della memoria con l'opera in arrivo dal Blocco 21 e il museo che sarà realizzato nell'area ex Longinotti"

Arriverà presto a Firenze il memoriale italiano del Block 21 che sarà ospitato negli spazi dell’Ex3 a Gavinana. L’annuncio ufficiale del trasferimento è stato dato questa mattina nel corso della cerimonia di suffragio al muro della morte del campo di Auschwitz 1, celebrata come ogni anno in occasione del viaggio del Treno della memoria.

“Con l’arrivo del Memoriale italiano di Auschwitz nasce a Firenze un polo della memoria – ha detto il sindaco Dario Nardella – Uno strumento importante per lavorare con i nostri giovani, perché solo attraverso la memoria e l’educazione si può continuare a far crescere il seme del rispetto e del dialogo. Una volta completati i lavori per la realizzazione dell’edificio destinato ad edilizia residenziale pubblica in viale Giannotti nell’area ex Longinotti – ha proseguito Nardella - sarà possibile realizzare al primo piano anche il museo della Resistenza”.

In occasione della visita di oggi della delegazione del Treno della memoria 2015, la direzione museale ha permesso la riapertura straordinaria del Block 21, per consentire la visione della struttura che verrà prossimamente smontata a cura dell'Istituto centrale per il restauro e dell'Opificio delle pietre dure, e poi trasferita a Firenze nella nuova sede. Alla cerimonia di questa mattina ad Auschwitz era presente anche il consigliere delegato dal sindaco per le politiche giovanili Cosimo Guccione (PD) . “Poter custodire a Firenze il Memoriale italiano del Blocco 21 – ha detto Guccione – sarà sicuramente importante per mantenere viva la memoria della terribile storia di Auschiwitz e non dimenticarne mai le atrocità”.

Un'operazione condotta congiuntamente dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana, dopo l'appello di un anno fa dell'Associazione nazionale dei deportati nei campi nazisti, Aned che è proprietaria dell'opera. Chiuso nel 2011 dalla direzione del museo del campo, che non lo riteneva più conforme alle rinnovate linee didattiche dello spazio di documentazione, il memoriale è stato realizzato nel 1971 nel nome di tutte le vittime italiane dell'Olocausto dagli architetti Baffi e Belgioioso, reduci di Mauthausen, con la collaborazione artistica del pittore Pupino Samonà, del musicista Luigi Nono, dello scrittore Primo Levi.