Jobs Act, Silvia Noferi (M5S) la fossa delle Marianne per i diritti dei lavoratori

In Commissione Lavoro ricevuto il rappresentante dei lavoratori della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale

Stamani in Commissione Lavoro sono stati ascoltati i rappresentanti sindacalidi UIL, CISL e CGIL e il rappresentante dei lavoratori della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale.
Il sindaco in un suo intervento in consiglio comunale lo scorso dicembre aveva rassicurato tutti sostenendo che i 53 lavoratori considerati in esubero dal piano triennale di risanamento (che nessuno ha ancora mai visto) sarebbero stati assunti dalla società Ales di proprietà del Ministero, che non avrebbero perso nulla, che sarebbero addirittura stati reimpiegati sul territorio fiorentino.
Se ciò non bastasse successivamente aveva anche aggiunto che era stata studiata una “sinergia” fra la Fondazione e l’Ente Fiera per poter utilizzare ed economizzare le risorse dei due enti.
Il primo appunto fatto dalla sottoscritta sul momento fu: “Come è possibile conciliare due attività così diverse? Perché non è stato previsto di fare sinergia con l’altro importante teatro della città, la Fondazione Teatro della Pergola? Veri e propri Misteri, degni dell’antecedente storico del teatro, le rappresentazioni di scene tratte dai libri sacri.

Ad oggi i dati certi sono solo che i lavoratori tutti e non solo quelli destinati a passare ad Ales, non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre e la tredicesima, il piano di risanamento non è ancora partito (tra l’altro se non sarà efficace a fine 2016 ci sarà la messa in liquidazione della Fondazione), la programmazione della stagione artistica non esiste, come non esistono i tre palcoscenici interattivi che avrebbero dovuto garantire la versatilità del teatro.

Il risultato della costruzione del nuovo teatro, pardon, del “Parco della Musica”, come pomposamente è stato battezzato, ad oggi è un completo disastro, sotto tutti i profili.
I posti disponibili in sala sono meno di quelli del vecchio Comunale ma in compenso le spese di manutenzione sono più del doppio, il palcoscenico è uno solo ed impegnato per almeno 15 giorni per ogni nuova produzione, non ci sono spazi per i laboratori scenografici e non è stato costruito l’Auditorium come previsto, per il quale servirebbero ancora dagli 80 ai 100 milioni..

La domanda è chi ha deciso che fosse necessario un nuovo teatro a Firenze?

I dubbi peggiori però riguardano i lavoratori in esubero, che prima dovevano passare direttamente alla società del Ministero, poi grazie alle Legge Franceschini, devono prima essere licenziati per godere della mobilità e poi essere assunti da Ales. Tutto questo pare fatto appostaper far collaudare a loro, per primi,gli effetti benefici della recente legge delegata sul lavoro, il famigerato Jobs Act, che di tutele crescenti ne ha solo per i datori di lavoro non certo per i nuovi assunti.

Tra l’altro durante il primo incontro fra i responsabili di Ales e i rappresentanti sindacali si è saputo che le commesse a questa società vengono date di anno in anno e i lavoratori anche se assunti a tempo indeterminato diventerebbero dei precari permanenti esposti al rischio di procedure collettive di licenziamento. Altro che tutele crescenti! Altro che attenzione e supporto ai lavoratori che non hanno nessuna responsabilità di quella gestione completamente DISSENNATA della Fondazione e delle sue risorse!

La Commissione Lavoro di cui faccio parte ha più volte invitato da luglio scorso il sovrintendente Bianchi per un incontro ma non abbiamo mai avuto l’onore di poterci parlare nonostante la Fondazione riceva ogni anno 4 milioni di finanziamenti comunali.
Oggi dopo l’ennesimo incontro con i lavoratori e rappresentanti sindacali a cui sicuramente non bastano più le rassicurazioni verbali e i proclami generici, la sottoscritta e la collega Donella Verdiabbiamo chiesto almeno l’intervento in Commissione del sindaco Nardella che di quella Fondazione è presidente. (s.spa.)