Donella Verdi (SEL-FRS) sull'asilo all'ex Meyer: "La strada della concessione rappresenta un modello di welfare completamente mutato che delega al privato l'erogazione dei servizi"

Risposta all'interrogazione presentata in Consiglio comunale

Una struttura quella dell'ex Meyer inaugurata nel settembre scorso.
L'Amministrazione comunale ha speso oltre un milione di euro per la ristrutturazione e l'arredo dei locali e poi ha deciso, per la sua apertura di dare in concessione, attraverso un bando, la struttura all'impresa privata.
L'assessora dice che il Comune non ha le risorse sufficienti per la gestione e l'apertura del servizio e che vuole sperimentare nuove modalità di gestione in grado di sfruttare appieno le potenzialità della struttura educativa e offrire proposte più ampie e diversificate per i bambini e le famiglie.
Di fatto si cede al privato una struttura nuova e completamente attrezzata con l’applicazione di tariffe di mercato e un rischio di impresa assai contenuto e che comporta il venir meno del rapporto diretto tra l’utenza e il Comune.
Già la premessa, indipendentemente dalle risorse finanziarie, stava nel programma di mandato del Sindaco, nel quale si delineava chiaramente che la direzione sarebbe stata quella di avvalersi, per la gestione dei nidi, del ricorso al privato.
Dalla lettura del Bando si rileva che 20 dei 50 posti potranno essere nella disponibilità del Comune per le graduatorie comunali, (sempreché le finanze comunali lo consentano) e che comunque per questi 20 posti il Comune pagherà la differenza tra la retta pagata dall'utente e quella prevista dal Concessionario. Qualora l’Amministrazione comunale non fosse in grado di garantire i buoni servizio, tutto ricadrebbe a carico dell’utenza.
L'altro aspetto, quello ad esempio dei servizi aggiuntivi e innovativi si capisce che più che a vantaggio dell'utenza, finiranno per esserlo per il Concessionario in quanto potranno essere erogati a pagamento.
Quindi, le opportunità, le proposte più ampie e diversificate, la creatività di cui parla l’Assessora, ci sarà ma, solo per chi potrà permettersele.
Altro aspetto da non trascurare è che non vi è nessun cenno relativamente al contratto da applicare al personale. Si lascia tutto alla discrezionalità dell’impresa privata creando una disparità tra lavoratori del settore pubblico e quello del privato.
La strada della concessione rappresenta un modello di welfare completamente mutato e cioè quello di delegare al privato l’erogazione dei servizi che dovrebbero essere invece prerogativa dell’Ente pubblico, soprattutto in un settore così importante e allo stesso tempo delicato come l’istruzione e l’educazione dei bambini e delle bambine.
E' vero i tagli alle amministrazioni sono pesanti ma si tratta anche di razionalizzare le scelte con cui l'Amministrazione Comunale decide di destinare le proprie risorse finanziarie.
Forse con qualche consulenza e assunzione a chiamata in meno sarebbe possibile coprire i costi per la gestione diretta dei nidi e degli altri servizi.
Si tratta di scelte che l'Amministrazione Comunale può fare e cioè decidere se privilegiare il servizio pubblico piuttosto che l'esternalizzazione, ormai, sistematica dei propri servizi. (s.spa.)