Manifattura tabacchi, Stella e Tenerani (FI): "Sì alla città della moda, no a speculazioni edilizie"
Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella con il consigliere Mario Tenerani
“Stamani in commissione urbanistica abbiamo ascoltato le osservazioni che il comitato dell’ex Manifattura tabacchi ha presentato al regolamento urbanistico ed alla variante al piano strutturale per quanto riguarda l’intero complesso oggi abbandonato, e dobbiamo dire che molte delle obiezioni sollevate sono condivisibili.
La Manifattura tabacchi è un tipico esempio dell’architettura razionalista italiana degli anni 30 ed è stato progettato in parte dall’architetto Nervi, progettista anche dello stadio di Firenze.
Chiediamo che nella progettazione del recupero si tenga conto della storicità degli edifici, della tradizione che è stata ospitata al suo interno, e che il progetto valorizzi l’intera area e non sia separato dal resto della città.
Per questo diciamo un sì convinto alla possibilità di far diventare la Manifattura tabacchi la Città della moda, una sorta di vetrina permanente delle più importanti maison, affiancata da eventi, sfilate, spettacoli e ogni altra iniziativa legata al fashion.
Ci è stato detto che il progetto aveva già incontrato il favore di alcune delle più importanti griffe legate al territorio, ed era sostenuto e incoraggiato dall’amministrazione comunale, che vedeva nell’operazione un’ottima occasione di recupero urbanistico, oggi ci domandiamo: che fine ha fatto quel progetto?
Siamo contrari al progetto presentato dall’attuale proprietà e accolto dal Comune, che prevede su una superficie totale del complesso di 88.687 mq, un progetto così distribuito: oltre 7.982 mq di commerciale, 23.059 mq di uffici, 46.177 di residenziale e 11.529 mq di alberghiero; questo significherebbe snaturare di fatto il cuore della Manifattura tabacchi facendola diventare un vero e proprio dormitorio con oltre 700 appartamenti.
Chiediamo all’amministrazione di rivedere il progetto approvato e di inserire nel nuovo progetto non una speculazione edilizia, ma la valorizzazione delle potenzialità dell’area con funzioni e spazi pubblici o di uso pubblico, che aiutino anche la zona circostante a rivitalizzarsi”.
(fdr)