Donella Verdi (SEL-Firenze Riparte a Sinistra) replica sull'interrogazione su Trascrizioni Matrimoni contratti all'estero

"Insisteremo nella richiesta. Per rispetto a questo Consiglio Comunale. Per rispetto alle persone che attendono siano riconosciute loro la dignità, i diritti civili e la libertà di scegliere, indipendentemente dall'orientamento sessuale"

Siamo nuovamente ad una non risposta da parte del Sindaco per quanto, da noi, chiesto nell’interrogazione.
Pur apprezzando la volontà a migliorare il regolamento in materia di Unioni Civili, non vediamo alcuna garanzia se non un invito ai vari istituti ad accogliere eventuali richieste in campo socio-sanitario e assistenziale. Per le case popolari, già la cosa era possibile. Questo atto, resta, quindi, un mero riconoscimento di serie B. I diritti o sono uguali per tutti o non lo sono.
Non era questo quanto deliberato dal Consiglio Comunale il 13 ottobre scorso.
Non si chiedeva, infatti, una maggiore promozione del registro delle unioni civili già presente a Firenze dal ’98. Si chiedeva la trascrizione dei matrimoni contratti all’estero da coppie dello stesso sesso.
E adesso, dopo tanti rinvii ,si è pensato a rilanciare, con una azione promozionale, quanto già esistente e ritenuto da cittadine e cittadini, assolutamente ininfluente al fine del riconoscimento pieno dei diritti civili.
Già molti sindaci non si sono fatti intimidire dalla impropria circolare del Ministro Alfano ai Prefetti ed hanno proceduto a dare istruzione ai loro uffici per le trascrizioni nei registri anagrafici e hanno celebrato matrimoni.
E se in tanti lo hanno fatto non comprendiamo l’atteggiamento del nostro Sindaco, se non la volontà di non dare seguito a quanto deliberato dal Consiglio Comunale.
Non si tratta di forzature o decisioni contra legem. A questo proposito vi è stato, il pronunciamento della Procura di Udine che ritiene non valida e boccia la Circolare del Ministro Alfano poiché il “dominus dello stato civile è e resta del Sindaco”.
Siamo a chiedere che quello del 13 ottobre, non resti solo un bell’atto simbolico che finisce lì ma, al Sindaco, che peraltro si è detto favorevole, di compiere un atto di responsabilità verso il consiglio stesso e, verso quelle coppie il cui status è già stato legittimamente riconosciuto all’estero.
Anche la Finlandia, dopo una campagna popolare partita dal basso, ha detto sì alle nozze gay ed è andata oltre legalizzando anche le adozioni.
E’ una realtà che esiste, molte di queste coppie hanno felicemente e consapevolmente figlie e figli, e sono già famiglie a tutti gli effetti.
L’importanza della trascrizione dei matrimoni contratti all’estero nei registri anagrafici comunali consiste nel fatto che in questo modo si dà una spinta concreta, dal basso, a partire dalle istituzioni comunali, verso lo Stato affinché si legiferi in materia.
Vedremo se il nostro Premier, tanto solerte quando si tratta di far approvare normative che restringono la partecipazione democratica e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, lo sarà altrettanto per quanto riguarda il riconoscimento, promesso da tempo e ancora non mantenuto, dei diritti e doveri delle coppie dello stesso sesso in Italia e che per questo riconoscimento sono dovute andare all’estero.
Quindi, insisteremo nella richiesta. Per rispetto a questo Consiglio Comunale. Per rispetto alle persone che attendono siano riconosciute loro la dignità, i diritti civili e la libertà di scegliere, indipendentemente dall’orientamento sessuale. (s.spa.)