Nozze gay, Grassi (SEL-FRS): "Invitare enti solo a riconoscere coppie è non fare niente"
"Per Nardella il riconoscimento dei diritti è solo un invito che si può anche disattendere. Non vincolante. Si limita a questo. E per noi, invece, il fatto che il Sindaco inviti gli enti e le altre istituzioni a considerare le coppie gay sposate all'estero come le altre è solo una presa in giro. E' come non fare niente. Con questo 'atto' il sindaco non fa fare a Firenze un passo avanti: crea un nuovo slogan e si nasconde dietro a ostacoli e cavilli".
Così il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra con Sel, Fas e Prc Tommaso Grassi interviene sulla scelta del Sindaco di Firenze di limitarsi a invitare gli altri enti a riconoscere di fatto, alle coppie gay, le tutele delle coppie eterosessuali sposate in Italia. "Si parla - spiega Grassi - di dare la possibilità alle coppie dello stesso sesso sposate all'estero di iscriversi al registro delle unioni civili. Ma così non avranno più diritti di prima. Era meglio essere seri e attuare la trascrizione dei matrimoni all'estero sulla quale il Consiglio comunale, ricordo, si è già espresso favorevolmente. Già nel 2011 l'ex assessore Fantoni dichiarava che in tutte le graduatorie del Comune venivano riconosciute le coppie di fatto, etero e non. E anche il bando per il mutuo per le giovani coppie del Comune fu aperto a coppie dello stesso sesso. Quindi, Nardella mi spieghi: se sei una coppia non sposata in Italia hai più diritti di una coppia sposata regolarmente, ma all'estero? Il ragionamento del Comune non torna".
Nardella, secondo Grassi, è in realtà "contrario alla trascrizione dei matrimoni" e si sta "trincerando dietro falsi problemi legali e di legittimità invocando i contenuti della circolare del Ministro Alfano. Circolare che persino la Procura di Udine ha recentemente dichiarato illegittima". Allora, incalza il capogruppo, "il timoroso e assai restio Nardella non fa che un'operazione firmata Pd meramente finalizzata ad avere rilevanza mediatica". Perché "chiunque capisce che un invito è solo l'ennesimo slogan, l'ennesima presa in giro per tanti fiorentini e fiorentine che si amano e attendono solo il riconoscimento dei loro diritti, niente di più". (s.spa.)