Silvia Noferi (M5S): In ricordo di Nelson Mandela

"Oggi la nuova schiavitù è la mancanza del lavoro, l'impossibilità di mantenere la propria famiglia, è la disperazione che ti fa accettare tutto, senza condizioni di sorta"

Oggi siamo qui a commemorare la scomparsa di Nelson Mandela: una persona così speciale non scompare mai, rimane per sempre.

Niente e nessuno potrà far dimenticare il suo impegno, i suoi sacrifici e soprattutto i suoi risultati. Con la sua vita ha dato un insegnamento al mondo, con il suo esempio di fermezza ma allo stesso tempo,di rinuncia alla violenza per il dialogo, ha conquistato il rispetto dei suoi avversarie ottenuto un risultato fondamentale per il suo popolo: il diritto di voto per le persone di colore.

La sua lotta non è stata solo per far trionfare la libertà con la fine dell’apartheid, ma anche per ottenere la democrazia e queste due motivazioni unite insieme, sono il premio più grande per un popolo che ha subito le dure conseguenze della sopraffazione.

Nelson Mandela ha puntato in alto, consapevole che l’ispirazione viene solamente quando la posta in gioco è veramente importante. Ha puntato sull’idea di una societàin cui si potesse vivere in armonia e dove tutti, indistintamente, potessero godere delle stesse opportunità.

Ha convinto i suoi avversari con la semplice forza delle sue argomentazioni e con la sua condotta. È stato detto che la sua elezione a Presidente del Sud Africa “ha significato la vittoria dei deboli sui forti, del diritto sulla forza, della speranza sulla rassegnazione”.

Firenze, unica città italiana gemellata con il Sud Africa, con un consiglio comunale a lui dedicato, lo ricordacome esempio universale dichi lotta per i propri diritti.

La sua figura ci ispiri perché quanto duro e lungo è il cammino per ottenerli , altrettanto è facile e veloce perderli,quegli stessi diritti.

Come lui stesso ci ha insegnato, rinunciando alla liberazione dopo molti anni di carcere in cambio di un accordo: “solo gli uomini liberi possono trattare”. Noi oggi, in questo periodo di crisi economica, abbiamo una nuova sfida, liberare gli uomini dal bisogno senza far perdere loro dignità e diritti.

Dobbiamo capire che oggi la nuova schiavitùè la mancanza del lavoro, l’impossibilità di mantenere la propria famiglia, è la disperazione che ti fa accettare tutto, senza condizioni di sorta.

Anche noi abbiamo la nostra sfida e la posta è altrettanto alta: le persone si aspettano risposte, per questo ben vengano le celebrazioni,ma a queste devono seguire gli atti concreti, l’impegno costante per proteggere e tutelare i più deboli e non solo.

Sapremo farcela se non dimenticheremo il suo esempio, siamo qui per questo. (s.spa.)