Esaote, assemblea dei lavoratori in Palazzo Vecchio con Nardella e l'assessore Gianassi

Il sindaco: "Chiediamo al viceministro De Vincenti che si faccia portatore delle posizioni di Firenze: il Centro di ricerca e sviluppo rimanga in città"

“Chiediamo al Ministero dello Sviluppo economico e in particolare al viceministro De Vincenti, che conduce il tavolo a Roma e verso il quale abbiamo fiducia, che si faccia portatore delle posizioni di Firenze che pone solo un punto: ovvero che il Centro di ricerca e sviluppo dove si progettano e si realizzano i software per gli ecografi rimanga in città”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella intervenendo all’assemblea dei lavoratori di Esaote, che si è svolta nel pomeriggio in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio e alla quale ha partecipato anche l’assessore al lavoro Federico Gianassi.
“Qualunque altra misura, anche lo spostamento di altre attività da Maastricht o da altre località a Firenze, non compensa la cancellazione del Centro di ricerca e sviluppo - ha spiegato il sindaco - perché togliere da Firenze i nostri tecnici del software sarebbe come fare una fabbrica di automobili dove non si fabbricano più i motori ma solo la carrozzeria”. “Questa è la posizione sulla quale formalmente chiederò che si esprima il Ministero - ha spiegato ancora - perché se porterà al tavolo tra le Istituzioni e l’azienda una posizione chiara, allora la voce dei lavoratori sarà ancora più incisiva e autorevole. Se il Ministero assumerà una posizione forte e chiara per l’azienda sarà difficile andare avanti in una trattativa fallimentare per come è stata condotta dai suoi rappresentanti”. “Siamo a un passo da quello che potrebbe essere un accordo importante per Firenze e Genova: c’è un’intesa le due città e i due sindaci - ha continuato Nardella -. Se il Ministero prende atto di questa posizione forte e unisce alle varie richieste di Genova anche quella di Firenze farà un servizio all’Italia e al Paese perché Esaote è una ricchezza alla quale non possiamo rinunciare”. “Il tentativo di spaccare il fronte continuerà ad essere perseguito e anche al prossimo incontro non mi stupirei se qualcuno provasse a dividerci - ha aggiunto il sindaco -, lo hanno già fatto tra l’altro senza successo”.
Il sindaco ha quindi lanciato un appello all’azienda e al Ministero dello Sviluppo economico: “Si metta da parte una volta per tutte anche la minima idea che quest’accordo si possa firmare a rate, prima in una città e poi in un’altra. Questo non si può fare perché l’azienda è una sola. E lo dico all’azienda al Ministero, al quale chiederò che su questo si prenda un impegno: se accordo dev’essere che accordo sia su tutte e due le città”. (fp)

 

In allegato alcune immagini dell’assemblea