Presentata al Quirinale la mostra "Il Principe dei sogni" che riunisce i venti arazzi medicei
"Questa è una storia fiorentina, ma anche italiana e universale. E sono orgoglioso di vedere un progetto abbozzato solo pochi mesi fa trasformarsi realtà in così breve tempo". É quanto ha dichiarato il sindaco Dario Nardella nel corso della presentazione della mostra "Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino" che si è svolta questa mattina al Quirinale. Erano presenti tra gli altri Louis Godart, consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Presidente Napolitano, il ministro Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuliajo Pisapia, Giuseppe Sala amministratore delegato di EXPO 2015, Diana Bracco presidente della Fondazione Bracco e Micaela Le Divelec Lemmi Gucci executive vice president & chief corporate operations officer.
Quella dell'Arazzeria medicea e degli arazzi con Storie di Giuseppe ebreo, è una storia che nasce a Firenze cinque secoli fa e oggi parte di nuovo da Firenze per un viaggio italiano che interesserà il mondo intero. Da molto tempo si attendeva di poter vedere esposti tutti assieme i venti panni realizzati su disegno del Bronzino e Pontormo per il Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, alla metà del XVI secolo. Un sogno che si avvera grazie all’impegno condiviso dal Presidente Napolitano e dal sindaco Nardella.
"Si tratta di una operazione di assoluto valore artistico e scientifico, resa possibile dalla collaborazione tra amministrazioni centrali e locali che ha richiesto un pizzico di coraggio - ha proseguito il sindaco Nardella - ma rimanda a un messaggio di unità del paese che si riunisce intorno al patrimonio culturale nazionale e che attraversa il paese toccando tre città simbolo come Roma, capitale d'Italia, Firenze che l'anno prossimo celebra i 150 anni di Firenze Capitale, e Milano che sarà al centro del mondo con l'Expo".
La mostra é infatti itinerante in tre tappe: la prima a gennaio al Quirinale, la seconda a Milano come evento d’eccezione tra le manifestazioni culturali durante EXPO 2015; infine gli arazzi torneranno a casa a Palazzo Vecchio – in occasioni delle celebrazioni per il 150° anniversario di Firenze capitale - per quattro mesi a partire da settembre 2015. Saranno esposti nel Salone dei Duecento dove i cittadini e i turisti li potranno ammirare. Un privilegio che sarà offerto al mondo intero, un’occasione speciale di valorizzazione del patrimonio. Grazie a quest’evento, si potrà finalmente valutare nell’interezza il progetto di Cosimo I, ammirare la straordinaria qualità dei manufatti, le bellissime invenzioni grafiche di Bronzino e Pontormo, apprezzando le storie e i significati allusi con la storia di Giuseppe ebreo.
La mostra, realizzata con il determinante contributo di Gucci, è quindi il degno coronamento dell’impegno che la città di Firenze ha profuso per rendere nuovamente fruibili queste opere d’arte. Dal momento che sono terminati i restauri, infatti, è emersa forte la volontà di organizzare una esposizione dei dieci arazzi “fiorentini” restituiti all’antica bellezza dall’Opificio delle Pietre Dure grazie ai finanziamenti di Cassa di Risparmio di Firenze ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Una volontà che però non si ferma qui. "Terminata la mostra - ha annunciato Nardella - gli arazzi fiorentini resteranno esposti a rotazione". Per rendere queste opere d’arte fruibili anche al di là della singola mostra, l’Amministrazione ha infatti tutti predisposto un progetto di valorizzazione degli arazzi nel luogo dove erano esposti fino al 1983, ovvero il Salone dei Duecento. Questo sarà possibile grazie ad un complessivo riallestimento del salone che tradizionalmente ospita il consiglio comunale e che sarà inserito nel percorso museale. Grazie alla sponsorizzazione della maison Gucci, il salone sarà dotato di una nuova climatizzazione, sarà realizzato un nuovo sistema di illuminazione e un nuovo sistema di velatura della luce solare. Successivamente si procederà al riallestimento dello spazio, creando così un percorso espositivo finalizzato all’allestimento di due arazzi per volta a rotazione, in corrispondenza della parete Sud e di quella Est. I proventi destinati al progetto sono stati raccolti grazie al Gucci museo, inaugurato nel 2011 in piazza Signoria in occasione dei novant’anni della maison, e al successo dell’iniziativa di destinare il 50% degli incassi ottenuti dai biglietti di ingresso a un fondo dedicato alla tutela e al restauro di monumenti cittadini. Il restauro e il progetto di valorizzazione degli arazzi sono il risultato dell’alleanza tra pubblico e privato e la testimonianza di come si possa conciliare la tutela del patrimonio con il dinamismo di chi vuole investire per valorizzarlo.
La storia degli arazzi
La serie di 20 arazzi raffiguranti le “storie di Giuseppe Ebreo”, commissionati nel Cinquecento (Firenze 1545-1553) da Cosimo I de’ Medici, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale.
Il prezioso nucleo, tessuto dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento - Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati – è stato esposto per più di un secolo nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso quando è stato esposto al pubblico all’indomani dell’Unità d’Italia. Della serie completa sono oggi conservati a Firenze dieci pezzi (nel laboratorio di restauro all’ultimo piano di Palazzo Vecchio), mentre gli altri dieci sono stati portati a Roma nel 1882, per volere dei Savoia, per adornare i saloni del Quirinale. Nonostante questo smembramento rimane un fatto eccezionale, per non dire unico, che una serie così numerosa si sia conservata nella sua interezza. Nel 1983 gli arazzi furono definitivamente rimossi dalle pareti del Salone dei Duecento per essere sottoposti ad indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985. L’intervento è stato affidato e concluso all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, col sostegno finanziario della Cassa di Risparmio di Firenze prima e dell’Ente Cassa poi.
(mf)