Calcio storico, Stella (FI): "Perché i siti internet del calcio storico e degli sbandieratori appartengono ad un privato?"

"E' stato un errore escludere i gruppi consiliari dalla stesura del regolamento"

Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella


“Il 7 di luglio dopo la comunicazione del Sindaco sul calcio storico avevamo espresso soddisfazione per le sue parole, ci era piaciuto il tono ed il merito, ed avevamo condiviso appieno la prospettiva del recupero dell'identità, del recupero del sano agonismo, e della godibilità del gioco; erano le tre linee di indirizzo che dovevamo dare alla manifestazione.
Inoltre, il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità due ordini del giorno, il primo individuava le linee giuda da cui il calcio storico doveva ripartire, il secondo chiedeva che i capigruppo facessero parte del gruppo di lavoro che doveva scrivere il nuovo regolamento.
Abbiamo appreso dai giornali che il nuovo regolamento è stato presentato al Sindaco e nessun gruppo consiliare è stato coinvolto: non possiamo che rammaricarci per il metodo adottato di escludere il Consiglio comunale, lo consideriamo un vero errore.
Per noi non devono però esserci equivoci sul ruolo del calcio storico, sui finanziamenti e su ciò che gira intorno, per questo mi domando: perché il sito www.calciostoricofiorentino.it ed il sito www.bandieraidegliuffizi.it appartengono ad un privato e non al Comune?
Il sito è stato presentato in Comune dal presidente del calcio storico, sul sito sono presenti gli eventi, si vendono libri si possono acquistare i biglietti per le partite ma non è registrato a nome del Comune e appartiene ad un privato. Perché? Come é stato possibile?
I Bandierai degli Uffizi sono gli sbandieratori di Firenze, rappresentano la città, perché il sito è stato registrato da un privato? Il Comune ha dato il suo consenso?
Stessa cosa per il gioco in scatola del calcio storico, o per le royalties chieste per lo sfruttamento dell'immagine che sono ben poca cosa rispetto all'importanza dell'evento.
Il calcio storico non solo è una nostra tradizione da valorizzare, ma può diventare un vero business, ed i proventi devono servire a valorizzare il gioco ed i colori. Se questa è la ricetta noi siamo pronti a dare una mano per il calcio storico e per Firenze, ma se si pensa di portare all’approvazione del Consiglio un regolamento già fatto noi non lo voteremo.
Chiediamo di ripartire dai colori, facendo assumere un valore culturale all'appartenenza, alla vita del quartiere, dobbiamo valorizzare il ruolo dei colori nella nostra città. Il calcio Storico appartiene alla fiorentinità, ecco cosa dobbiamo fare: ridare fiorentinità al gioco”.

(fdr)