Doppio lavoro in aziende pubbliche e partecipate, Torselli (FdI) e Noferi (M5S): "Problema di sicurezza per i fiorentini e segnale di un problema nel mercato del lavoro"
Persone che svolgono un doppio lavoro: di notte buttafuori in locali notturni, all’alba alla guida di mezzi pubblici. Bus, ma anche spazzatrici stradali, mezzi pesanti, camion di corrieri. Questa la denuncia dei capigruppo Francesco Torselli (FdI) e Silvia Noferi (M5S). Sulla vicenda sono state presentate due interrogazioni firmate anche da Tommaso Grassi (FaS) e Cristina Scaletti (La Firenze viva).
“Avevamo già sollevato il caso di alcuni autisti di Li-Nea – ha dichiarato Torselli –; ebbene, lo stesso problema è emerso per lavoratori di cooperative che svolgono servizi per altre aziende pubbliche o partecipate dal Comune, aziende private di trasporto pubblico, corrieri, e persino alcuni dipendenti comunali. L’assessore Giorgetti, rispondendo alla nostra interrogazione, aveva affermato che tutto andava bene, e che il Comune effettua controlli a campione anti-alcol una volta l’anno. Noi invece abbiamo le prove che esistono lavoratori impegnati in locali notturni che poi al mattino guidano mezzi di raccolta rifiuti, bus di linee extraurbane, camion di corrieri e, addirittura, auto del Comune”.
“Troviamo che questa vicenda sia gravissima: il Comune non controlla, e i rischi ricadono sui fiorentini. È fin troppo evidente che chi non ha accumulato un solo minuto di sonno durante la notte perché impegnato in un secondo lavoro non può garantire la sicurezza dei passeggeri di un bus, o dei cittadini che camminano per strada al mattino. Non ce l’abbiamo, ovviamente, coi lavoratori in questione, che evidentemente svolgono il doppio lavoro per sopravvivere, ma con un sistema che sfrutta il lavoro mettendo contemporaneamente a repentaglio la sicurezza dei cittadini, e con un’amministrazione che chiude gli occhi davanti al fenomeno” ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia.
Noferi ha sottolineato l’aspetto che starebbe a monte di questo fenomeno: le ditte vincitrici degli appalti pubblici fanno ricadere i ribassi d'asta sugli stipendi dei dipendenti costretti a “quadrare il bilancio familiare” con il ricorso a un secondo lavoro.
“Si tratta di un meccanismo perverso, non solo per le ricadute sui lavoratori, ma anche per il presunto risparmio per amministrazioni di enti e aziende pubbliche, dato che al costo del lavoro si aggiunge il costo per il servizio delle ditte che vincono l'appalto – ha detto la capogruppo 5 Stelle –.
L'amministrazione spesso giustifica il ricorso all'esternalizzazione dei servizi adducendo che non può assumere nuovi dipendenti e spacciando questa procedura per un risparmio, che non solo non esiste, ma che costringe i lavoratori a fare salti mortali per portare a casa uno straccio di stipendio”.
“La documentazione di cui siamo in possesso è ovviamente a disposizione delle autorità competenti che ne facessero richiesta. Anche alla luce dell’ultima vicenda sugli alcol tour, infatti, ci fidiamo ormai soltanto del Questore per intervenire sui problemi” ha concluso Torselli.
(fdr)